Casini: «Non solo opposizione, anche proposte. Ma manca il sostegno esterno»

Casini: «Non solo opposizione, anche proposte. Ma manca il sostegno esterno»
Casini: «Non solo opposizione, anche proposte. Ma manca il sostegno esterno»
di Martina Marinangeli
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Martedì 7 Settembre 2021, 10:53

Anna Casini, vice capogruppo dem in Consiglio regionale, la critica che viene mossa al Pd è quella di non aver ancora ingranato la marcia nel ruolo di opposizione. Concorda?
«Non condivido: da un anno il Pd è l’unica forza che ha fatto opposizione davanti alle storture e alle carenze della maggioranza: campagna vaccinale, scuole, trasporti, sanità, ricostruzione. Non ci siamo limitati all’opposizione ma abbiamo avanzato numerose proposte, tutte bocciate dalla maggioranza. Emblematico il respingimento degli oltre 120 emendamenti sull’ultima legge approvata».

 
Come gruppo consiliare, lamentate da tempo il mancato supporto del partito sul territorio rispetto alle battaglie che portate avanti in aula. Cosa è mancato in particolare?
«Avremmo gradito un maggior supporto del partito, nell’indirizzo politico, nella comunicazione e nella condivisione delle azioni politiche nei territori.

Un supporto che è mancato spesso anche durante il governo Ceriscioli. Siamo però alla vigilia di una nuova fase congressuale, nella quale è l’obiettivo di tutti riattivare la cinghia di trasmissione con i territori».

L’aver avuto per mesi una segreteria dimissionaria ha indebolito il Pd?
«Sicuramente non ha aiutato a mitigare le altre ragioni di indebolimento, a cominciare dal sempre più ampio divario tra il partito “romano” e le istanze locali. La forza del Pd è stata, sin dalla sua nascita, il radicamento mediante i circoli, la loro capacità di rappresentanza e la capacità di fare rete anche con le amministrazioni».

A breve andrete a congresso e tra i nomi per la segreteria circola quello dell’ex governatore Ceriscioli: una strada percorribile? 
«Avrebbe sicuramente le capacità e le competenze per questo ruolo, ma ora nomi e candidature sono prematuri: dobbiamo riappropriarci dei nostri valori e questo può essere fatto solo se il dibattito non ha i nomi come unico tema. Spero che vengano privilegiate proposte e strategie di interesse per i cittadini e che si giunga a una candidatura unitaria per ricucire in tempi brevi gli strappi causati dalle posizioni più individualiste».

Cosa serve al Pd per tornare ad essere un partito di maggioranza?
«Basterebbe, con un po' di modestia, prendere atto degli errori che i nostri elettori hanno evidentemente visto prima e meglio di noi e ripartire dai circoli e dalla proposta del partito in termini di valori e di azioni concrete». 

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