Partorisce in auto grazie all’équipe improvvisata. Ginecologa e infermiera per caso nella farmacia

I rimedi fai-da-te: parto in auto grazie all’équipe improvvisata. Ginecologa e infermiera per caso nella farmacia
I rimedi fai-da-te: parto in auto grazie all’équipe improvvisata. ​Ginecologa e infermiera per caso nella farmacia
di Talita Frezzi
4 Minuti di Lettura
Sabato 24 Giugno 2023, 03:45 - Ultimo aggiornamento: 11:26

ROSORA  Una storia straordinaria che porta un grande fiocco rosa - dopo 60 anni - a Rosora, luogo di nascita di una bella bimba nordafricana che non ha voluto saperne di arrivare all’ospedale di Jesi come tutti gli altri e ha deciso di venire al mondo in via Roma. Nonostante fossero 30 gradi e sua mamma fosse in macchina ferma davanti alla Farmacia degli Angeli. E di angeli ne sono arrivati diversi, tutti pronti ad aiutare quella mamma in difficoltà per le contrazioni sempre più insistenti e per l’ostacolo della lingua. E così, nonostante la modalità non proprio classica, il parto c’è stato. 

Il lieto evento

Naturale e perfetto, sebbene prematuro.

Un episodio straordinario per Rosora, comune che non compare indicato come luogo di nascita nei documenti di identità dagli anni Sessanta, quando i bimbi venivano fatti nascere in casa con l’aiuto delle levatrici. Questa storia inizia alle 19 di giovedì pomeriggio. La mamma, una donna nordafricana di circa 30 anni, già madre di altri tre figli, era quasi entrata nell’ottava settimana di gestazione. Ma da qualche giorno aveva iniziato a stare male. Così giovedì pomeriggio insieme al marito e ad un’amica, si è recata in macchina verso Jesi per andare al Pronto soccorso ginecologico. La coppia non è di Rosora, nessuno li conosce e parla poco l’italiano. Nella concitazione di quel parto improvvisato, di parole non ne sono proprio uscite. Ma le lacrime sì, soprattutto di gioia. La mamma stava sempre peggio, la piccola voleva venire alla luce. In pochi istanti in via Roma sono accorsi i farmacisti della Farmacia degli Angeli e alcuni residenti, pronti a dare una mano in una meravigliosa catena di solidarietà. Il destino ha voluto che la vita chiamasse davvero a sé gli angeli: persone giuste al momento giusto. «In farmacia è entrata una donna concitata che chiedeva aiuto perché la sua amica in macchina stava partorendo – racconta il dottor Daniele Corosu della Farmacia –. Siamo usciti immediatamente e abbiamo visto che il parto era già in stato avanzato: si vedeva la testolina della nascitura». Per fortuna oltre al dottor Corosu e alle sue colleghe, è intervenuta anche un’infermiera che abita in via Roma, caposala a Villa Igea, attirata in strada dal trambusto. Ma non solo: in farmacia si è recata anche una ginecologa che doveva acquistare dei farmaci e anche lei, senza esitazione, ha dato una mano. Poi sono arrivati i carabinieri. 

L’equipe improvvisata

In pochi istanti, la mamma ha avuto accanto a sé una vera equipe di professionisti pronti a farla partorire in sicurezza, in attesa dell’ambulanza della Croce verde di Serra San Quirico. «Un’emozione grandissima, un evento unico e straordinario per Rosora – commenta il dottor Corosu –. Eravamo preoccupati per la bimba, nata prematura e sottopeso, ma il suo vagito ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo». Il vagito capriccioso di chi annuncia a gran voce di essere arrivato, ha scosso il cuore di tutti. Nonostante sia leggera e arrivata in netto anticipo, sta bene. La bimba non ne voleva sapere di aspettare per conoscere la sua mamma, il papà e i fratellini, e pure questo mondo. «Chissà come l’hanno chiamata?», si chiede il dottore interpretando una curiosità di tanti. Poi racconta di come una volta che mamma e bimba sono state portate in ambulanza all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, il padre (che non dovrebbe avere la patente) sia rimasto a piedi. Grazie all’altro angelo, capitato lì per quel richiamo invisibile del destino, ha trovato un passaggio per ricongiungersi alla famiglia. Mamma e bimba sono ancora ricoverate: la piccina faceva fatica a respirare ma la fase acuta dovrebbe essere passata. Ancora qualche giorno, poi potrà tornare a casa. La storia, commovente e di forte impatto emotivo, è rimbalzata anche sui social e ha scritto una delle pagine più di Rosora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA