L’inflazione frena: le Marche e Ancona tra le più virtuose

L’aumento dei prezzi nel 2023 è costato alla famiglia media italiana 1.239 euro di spesa aggiuntiva, ma nella nostra regione gli aumenti sono stati più contenuti

L’inflazione frena: le Marche e Ancona tra le più virtuose
L’inflazione frena: le Marche e Ancona tra le più virtuose
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 15:17

ANCONA - Prosegue a dicembre la fase di flessione dell’inflazione e le Marche, in particolare Ancona, spiccano per la capacità di raffreddare i prezzi più della media nazionale e dei territori affini. Nel mese di dicembre, secondo l'ultimo aggiornamento dell'Istat che ha confermato sostanzialmente la stima preliminare di fine anno, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,7% del mese precedente).  

In media, nel 2023 i prezzi al consumo registrano una crescita del 5,7%, decisamente inferiore a quella del 2022 (+8,1%) anno segnato dai rincari energetici. E in attesa delle temute fiammate innescate dalla crisi Mediorientale il rallentamento su base tendenziale dell’inflazione è dovuto in questa fase per lo più ai prezzi dei Beni energetici regolamentati, che accentuano la loro flessione da -34,9% a -41,6%.


La variazione tendenziale


Le Marche a dicembre hanno registrato un’inflazione dello 0,7%, mentre nella città di Ancona la variazione tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo è stata negativa (-0,1%) confermando il capoluogo di regione nella top ten delle città più virtuose nel contenimento della spesa 
Quanto all'inflazione annua, nel confronto tra prezzi del 2022 e del 2023, le Marche sono al 5,4% di inflazione annua, inferiore sia alla media nazionale e a quella del Centro Italia, entrambe al 5,7%.


L’indagine


La capacità delle Marche di arginare l'impennata dei prezzi risalta anche in un’indagine condotta dall'Unione Nazionale Consumatori che ha stilato la classifica delle città più care d'Italia del 2023, in termini di aumento del costo della vita, esaminando le dinamiche di 79 città, tra le quali tre capoluoghi marchigiani, Ancona, Macerata e Ascoli. Uno studio basato sull'inflazione media dello scorso anno resa nota dall'Istat che consente di stimare, in base al diverso impatto dell’inflazione, la spesa che una famiglia nel 2023 ha pagato effettivamente in più rispetto al 2022, stimata a livello nazionale in 1.239 euro.
In testa alla classifica delle città più care del 2023 c’è Milano dove l'inflazione media pari a +6,1%, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva annua, per una famiglia media, di 1656 euro più rispetto al 2022.

Secondo posto per Varese, +6%, con un incremento di spesa sul 2022 pari a 1582 euro a famiglia, mentre sul gradino più basso del podio Bolzano, con +5,8% e dove una famiglia tipo ha avuto nel 2023 una spesa supplementare pari a 1541 euro annui.


Potenza in testa


«Sull'altro fronte della classifica - spiega l’Unione nazionale consumatori - la città più virtuosa è Potenza, con l’inflazione più bassa d'Italia (+3,7%) e dove in media si sono spesi “solo" 731 euro in più nel corso del 2023. Al 2° posto Catanzaro (+4,4%, la seconda inflazione più bassa ex aequo con Reggio Emilia, +822 euro). Medaglia di bronzo Reggio Calabria, terza sia per inflazione (+4,5%) che per spesa (+840 euro). Bene anche Bari (7° con +5,3% e +920 euro), Ancona (8° con +4,7% e + 934 euro a famiglia). Chiude la top ten della città risparmiose Cagliari (+5,4%, +1014 euro)». 


Sotto la media


Anche negli altri due capoluoghi marchigiani monitorati l’aumento medio per famiglia è stato inferiore alla media nazionale. A Macerata (al 54° posto su 79 città monitorate) la spesa aggiuntiva per famiglia, prodotta da un'inflazione annua al 6,1%, è stata di 1.153 euro, ad Ascoli (63esima posizione) di 1.096 (5,8% di inflazione). Ad Ancona, la città dove l'inflazione è più contenuta nelle Marche, a dicembre l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività ha fatto registrare una variazione mensile pari a +0,2 %, mentre il tasso tendenziale annuo varia da -0,2 % a -0,1 %. A dicembre sono aumentati i prezzi di Ricreazione, spettacolo e cultura (+1,7%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,7%), Mobili, articoli e servizi per la casa (+0,3%). Nel corso del 2023 invece i prezzi di Prodotti alimentari e bevande analcoliche hanno segnato +6,2%, Servizi ricettivi e di ristorazione +3,5%, Bevande alcoliche e tabacchi +2,4%, mentre Abitazione, Acqua, Energia elettrica e combustibili sono scesi -17,7%.
 

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