ANCONA - La maglia nera dei vaccini spetta alla provincia di Macerata. È qui che si registrano più defezioni nella fascia di popolazione maggiormente a rischio da un punto di vista clinico. Parliamo dei soggetti ultrasessantenni, che hanno pagato il conto più alto della pandemia: in totale, sono circa 59mila quelli che, fino a questo momento, non hanno percorso nessuno dei canali di prenotazione forniti dalla Regione e sono dunque rimasti fuori dalla campagna vaccinale.
Una piccola percentuale rispetto al target, ma comunque non trascurabile.
Nell’Ascolano i settantenni “fantasmi” del vaccino si assestano sull’11,6% del totale, mentre l’Anconetano è di nuovo il territorio più virtuoso, fermandosi al 6,8%. Il numero dei refrattari al vaccino cresce nella popolazione tra i 60 ed i 69 anni d’età: su un target stimato dall’Istat in 194.699 persone, hanno rinunciato alla prenotazione in 33.530. Ed è ancora una volta il Maceratese a far registrare il risultato peggiore, contando quasi un terzo (10.646 persone) del totale. Un quarto dei cittadini maceratesi in questa fascia d’età (il 26,4%) risulta nel gruppo che gli uffici regionali hanno ribattezzato “missing”, ovvero mancanti.
Al secondo posto si piazza il Fermano con il 23% degli over 60 rimasti sottotraccia, seguito da Ascoli (21,1%) ed Ancona (16,2%). Fa meglio di tutti la provincia di Pesaro Urbino, con appena il 5,8%. Fin qui, la fetta di popolazione più a rischio, per la quale la vaccinazione diventa fondamentale onde evitare di sviluppare le forme severe della malattia provocata dal Covid. Ma c’è una fascia più refrattaria a ricevere la profilassi. Parliamo dei marchigiani che hanno tra i 40 ed i 59 anni di età, che stanno disertando in numeri consistenti la prenotazione. Già nelle scorse settimane, l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini aveva lanciato una “chiamata alle armi” diretta a questo target, e qualche registrazione in più, nel frattempo, c’è stata. Ma rispetto agli over 60, siamo lontani anni luce. Al momento, per quanto riguarda la fascia 50-59, hanno ricevuto almeno la prima dose in 156mila su una popolazione totale di quasi 236.600 persone (sempre stando ai dati Istat). Va detto che, per questo target, le prenotazioni sono iniziate il 15 maggio e dunque il dato è meno solido rispetto alle fasce over 60 – partite ben prima – ma comunque dà un quadro sullo stato dell’arte.
Situazione che si ripropone tra i quarantenni: su una platea di poco meno di 219mila persone, a ricevere la prima dose sono stati in 107.375. In questo caso, le prenotazioni sono state aperte il 19 maggio. È invece ancora troppo presto per tirare le somme sugli under 40: per i marchigiani tra i 12 ed i 39 anni è infatti stato possibile accedere ai canali di prenotazione dallo scorso 5 giugno e le somministrazioni stanno procedendo. In ogni caso, ieri in Aula Saltamartini ha riferito che «in circa 20 giorni contiamo di concludere le prime dosi».