Trimestrale Istat, meno disoccupati nelle Marche ma perse 9mila donne-lavoratrici

Trimestrale Istat, meno disoccupati nelle Marche ma perse 9mila donne-lavoratrici
Trimestrale Istat, meno disoccupati nelle Marche ma perse 9mila donne-lavoratrici
di Lorenzo Sconocchini
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Giovedì 15 Giugno 2023, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 17:13

ANCONA Nelle Marche diminuiscono i disoccupati e il tasso di disoccupazione generale (-0,9%), ma il calo di chi cerca un lavoro riguarda solo gli uomini (-1,7%) mentre aumenta per le donne (+0,2%), con 9mila occupate in meno rispetto a un anno fa. L’ultimo report dell’Istat sull’occupazione in Italia nel primo trimestre 2023 registra nella nostra regione 624mila occupati. Pur essendo in calo i disoccupati (persone tra i 15 e 74 anni che hanno cercato lavoro nelle quattro settimane senza trovarlo) diminuisce nelle Marche anche il totale delle persone occupate, -1,3% rispetto allo stesso trimestre di un anno fa, quando gli occupati erano 8mila in più. Perdono terreno soprattutto i lavoratori autonomi (5mila in meno in un anno), ma anche i dipendenti sono in calo (- 3mila). Un dato in controtendenza con il dato nazionale (+2,3%) e con quello del Centro Italia (+1,4%).

 


Questione di genere


A preoccupare è soprattutto il calo dell’occupazione femminile, visto che nella nostra regione le donne lavoratrici censite dall’Istat sono 9mila in meno rispetto al primo trimestre 2022, con il tasso di occupazione femminile che scende dal 58,9% al 57,5% mentre per gli uomini passa dal 73,7% al 73,9%. Il calo degli occupati - secondo uno studio dell’Ires Cgil Marche sui dati Istat - è generalizzato e riguarda tutti i comparti tranne quelli del commercio e delle costruzioni, mentre l’industria marchigiana perde il 3,7% di occupati, in controtendenza con il dato nazionale (+3,3%). Significativo anche l’aumento degli inattivi in età da lavoro, circa 276.000 (+10 mila in un anno) legato soprattutto a individui che non cercano e non sono disponibili a lavorare (+11.000).
«Ci allontaniamo dagli obiettivi a cui sono destinate le risorse del Fnrr e del Fondo sociale europeo: promuovere l’occupazione, migliorare le opportunità di lavoro e lo sviluppo delle risorse umane - commenta Rossella Marinucci, segretaria regionale Cgil -. Le scelte intraprese e la frammentazione delle risorse in tanti piccoli interventi privi di una visione d’insieme non producono i risultati attesi, soprattutto per donne e giovani».
 

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