VALFORNACE La sua destinazione è Quelimane, nel centro del Mozambico, dove lavorerà per quasi un anno come amministrativo di progetto. Originario di Pievebovigliana di Valfornace, 31 anni, Matteo Iori, partirà lunedì insieme a Medici con l’Africa. Per quasi un anno sarà a Quelimane, nella provincia di Zambezia, con il ruolo di amministrativo per Cuamm: una figura nascosta, ma indispensabile affinché i progetti rispettino tutte le procedure, perché i conti tornino e per garantire trasparenza nella gestione.
L’esperienza
Per Matteo non sarà la prima volta in Mozambico: per circa un anno e mezzo, infatti, ha vissuto proprio a Quelimane occupandosi di cooperazione allo sviluppo. «Ho scelto di intraprendere questo percorso professionale perché dopo la laurea in lingue volevo impiegare le mie competenze in qualcosa di utile per le persone – dice Matteo, che ha anche esperienze tra Niger e Francia -.
Il contesto
«Conosco già il contesto di Quelimane perciò so già ciò che mi aspetta – prosegue Matteo -, ma riparto con l’entusiasmo che di solito si prova per un’esperienza nuova. Mi sento motivato e pronto a mettermi in gioco per crescere professionalmente e umanamente». Medici con l’Africa è presente in Mozambico dal 1978. Oggi sono impegnati nel paese circa 240 operatori, distribuiti in diverse zone e in numerosi progetti nelle provincie di Zambezia, Sofala, Cabo Delgado e Tete, a supporto di circa 54 strutture sanitarie. A Quelimane Cuamm è impegnato nella lotta contro le malattie non trasmissibili così come a Beira, Provincia di Sofala, lavora per la salute materno-infantile nell’ospedale centrale, che serve un bacino di 1.600.000 abitanti, garantendo assistenza nei centri di salute urbani e svolgendo anche attività di prevenzione e trattamento dell’Hiv tra i giovani e le donne.
La sinergia
Sempre a Beira, dal 2004, il Cuamm collabora con l’Università Cattolica del Mozambico per formare i futuri medici nel loro paese natale, inviando medici docenti e raccogliendo fondi per sostenere economicamente gli studenti meritevoli, attraverso borse di studio. Nel nord, al confine con la Tanzania, Medici con l'Africa Cuamm lavora nel distretto di Cabo Delgado, area tristemente nota per l’instabilità e gli scontri dei ribelli. Il numero di sfollati interni ha raggiunto l’allarmante cifra di più di 750.000 persone, su una popolazione di 1,2 milioni di abitanti.