Tagli sui rimborsi, l’allarme dei sindaco dell’Unione montana. Chiesto un intervento alla Regione

Tagli sui rimborsi, l’allarme dei sindaco dell’Unione montana. Chiesto un intervento alla Regione
Tagli sui rimborsi, l’allarme dei sindaco dell’Unione montana. Chiesto un intervento alla Regione
di Monia Orazi
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Domenica 10 Marzo 2024, 05:20 - Ultimo aggiornamento: 11:56

SAN GINESIO «Minore partecipazione finanziaria dello Stato alle spese sanitarie per il nuovo decreto tariffario sui livelli essenziali di assistenza, che mette a rischio prestazioni come le analisi bio-cliniche nei territori interni». A lanciare lallarme i sindaci dell’Unione montana dei monti Azzurri: insieme al presidente Giampiero Feliciotti hanno votato un ordine del giorno che chiede un intervento urgente del governo in materia, auspicando una deroga che consenta di non applicare le nuove tariffe nelle zone terremotate.

La situazione

Il rischio è che gli utenti si troveranno costretti a pagare di tasca propria, oppure i laboratori analisi, non riuscendo a coprire i costi, taglieranno i servizi.

L’ordine del giorno denuncia il cambiamento previsto dal prossimo primo aprile: «I nuovi tariffari Lea (Livelli essenziali di assistenza) vennero stabiliti nel 2017 dall’allora ministro della Salute Lorenzin, senza poi essere resi attuativi. L’attuale governo li ha resi attuativi, tanto che, in assenza di ulteriori slittamenti, entreranno in vigore dal prossimo primo aprile, colpendo anche i laboratori privati di analisi biochimico-cliniche.

Le nuove tariffe sanitarie vedranno un ribasso di rimborso/compartecipazione in media del 48%, con picchi del 70% ad esempio per B12 (dagli attuali E 10 a E 3). La maggior parte dei privati accreditati in assenza di accordi alternativi dovranno sopprimere alcuni servizi, non riuscendo a reggere all'impatto di un taglio delle tariffe del 50 per cento». I sindaci lanciano il rischio che i laboratori del territorio interno non riescano più a garantire i servizi legati alle analisi cliniche, di cui usufruiscono tanti anziani: «La Proavis Srl e la Croce Bianca di Mogliano non riusciranno più a sostenere gli ulteriori costi che da sempre si accollano per raggiungere con il proprio personale le zone interne, come quelle di Monte San Martino, Penna San Giovanni, e altri centri limitrofi.

Le suddette zone interne, facenti parte del cratere sismico e quindi già soggette a spopolamento, saranno private di un servizio importante che riguarda soprattutto le persone anziane». L’ordine del giorno sarà inviato a governo nazionale e Regione Marche, i sindaci chiedono una deroga alle tariffe dei nuovi Lea, per le zone terremotate: «Si chiede al Governo italiano di non rendere attuativi, per le zone del cratere sismico, i tariffari Lea stabiliti nel 2017. Si invita la Regione Marche, nel caso in cui i suddetti tariffari vengano resi attuativi in tutto il territorio nazionale, a prevedere una deroga per le zone interne del cratere sismico, provvedendo, come già hanno fatto alcune regioni italiane, ad integrare le tariffe per renderle tali da consentire la prosecuzione dei servizi attualmente svolti dai laboratori privati di analisi biochimico-cliniche».

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