Nuova discarica ancora in fase di stallo: il costo della Tari è destinato a lievitare

Nuova discarica ancora in fase di stallo: il costo della Tari è destinato a lievitare
Nuova discarica ancora in fase di stallo: il costo della Tari è destinato a lievitare
di Monia Orazi
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 13:27

MACERATA La discarica che non c'è fa lievitare i costi della Tari. Sono finiti nero su bianco, in una lettera indirizzata ai Comuni della provincia, gli aumenti previsti per la tassa rifiuti, con il Cosmari che ha chiesto agli enti locali di aumentare i fondi per pagare il servizio di raccolta rifiuti. Per garantire la copertura dei costi di conseguenza i Comuni aumenteranno le aliquote della Tari.

Il buco

Ci sono da colmare 36 milioni di euro di buco nei prossimi tre anni, nel bilancio del consorzio di smaltimento rifiuti, che ha costi annuali per 54 milioni.

Aumenti già annunciati nei mesi scorsi, anche durante l'assemblea Cosmari, ma che ora sono diventati ufficiali. Conti alla mano nel 2024 e nel 2025 ogni cento euro di Tari pagata ci sarà un incremento di venti euro. Nel documento inviato ai Comuni Cosmari ipotizza un aumento della Tari del 9,5% nel 2024 e della stessa cifra nel 2025. Tra le ipotesi da scegliere per la localizzazione della futura discarica, ci sono ancora troppi siti tra e il mondo politico locale non riesce ancora a fare sintesi.

Era stata una richiesta precisa del sindaco di Cingoli, Michele Vittori, quella di conoscere la localizzazione della futura discarica, prima di concedere il via libera all'ampliamento per 250mila metri cubi della discarica di Fosso Mabiglia, ma la situazione è tuttora in stallo. Andranno previste anche compensazioni finanziarie per il Comune di Cingoli, come già avvenuto in occasione del primo ampliamento e ci vorranno almeno 18 mesi per i lavori. Intanto c'è l'unica certezza che i rifiuti dal primo aprile saranno abbancati anche nella discarica di Tavullia, nel pesarese, con la conseguenza di un notevole incremento dei costi di smaltimento. Oltre a Tavullia ad essere interessata dal trasporto dei rifiuti del maceratese fuori provincia è la discarica dell'Asite a Fermo.

Le cifre delle maggiori spese erano già note: sono di 18 milioni e 600mila euro in tre anni i costi stimati in più per l'abbancamento dei rifiuti in mancanza di una discarica. A questi si aggiungono altri 18 milioni di costi per effetto di delibere Arera che riversano sulle tariffe il costo dell’inflazione per gli anni 2024, 2025. Cosmari aveva già annunciato nei mesi scorsi un aumento delle tariffe dell’11% nel 2024 e del 4% nel 2025. Il disavanzo Cosmari, certificato dall’assemblea territoriale d’ambito 3 di Macerata è pari a 5 milioni e 960mila euro per il 2023, 8 milioni e 502mila euro per il 2024 e 4 milioni 210mila euro per il 2025.

I costi

 I costi a carico dei contribuenti però sono stati rivisti ulteriormente al rialzo, visto che l’Ata 3 ha inserito nell’aggiornamento il fatto che per Cosmari nel 2022 ha avuto un incremento dei costi operativi pari al 30%, a cui aggiungere un milione e 700mila euro dovuto al tasso di inflazione al 4,5% da aggiungere al piano finanziario del consorzio per il 2023, inoltre Arera ha stimato un incremento dei costi dovuto al 13,7% dell’inflazione nel 2024 e dell’8,8% nel 2025, che sui conti Cosmari è quantificabile in maggiori costi per 18 milioni, da spalmare a partire dal 2024 in poi.

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