MACERATA Il Pd provinciale maceratese fa il punto della situazione a tre anni dall’inizio del governo Acquaroli. Appuntamento all’hotel Grassetti di Corridonia con inizio affidato al consigliere regionale Romano Carancini intervistato dal giornalista Maurizio Blasi. Si parte dalla sanità e l’approccio non è morbido. «C’è stata un anno fa la legge di riforma che ha portato dall’Asur all’Ast con i riflessi negativi che avevamo ipotizzato ad iniziare dall’aumento dei costi. Peraltro oggi vediamo che ci sono meno finanziamenti rispetto a prima. A distanza di un anno dalla riforma ad oggi non c’è ancora l’atto aziendale che pianifica le scelte sanitarie, vedo solo pressapochismo».
I riferimenti
Non mancano ii riferimenti all’assessore Filippo Saltamartini, al sottosegretario Aldo Salvi e alla ex dg ed ora direttrice sanitaria della Ast Macerata Daniela Corsi. «Saltamartini ha guidato la sanità per tre anni, il 23 dicembre scorso il governatore Acquaroli ha approvato il bilancio di previsione e ha nominato il sottosegretario Salvi incaricandolo di alcuni tra i progetti più importanti, Senza polemica, ma l’assessore chi è? Poi c’è la vicenda della dottoressa Daniela Corsi che entra come dg, esce per effetto della sentenza dei giudici, rientra come direttrice sanitaria.
La ricostruzione
Il tema della ricostruzione post sisma e del nuovo commissario: «C’è il quasi santo Castelli, dispensa risorse a destra e a manca, cose mai viste, non è così visto che raccoglie il lavoro svolto dal suo predecessore Giovanni Legnini. C’è invece un profilo sconcertante: parlo del contratto istituzionale di sviluppo finanziato con 100 milioni: progetti fatti da 130 soggetti per 900 milioni, il bando della Regione è scaduto a luglio, Invitalia chiede chiarimenti alla Regione e Castelli introduce nuovi criteri a progetti ancora aperti. Morale della favola: di quei 100 milioni un solo Comune prende 30 milioni, il 50% delle risorse arriva a tre Comuni che insieme non fanno 15mila abitanti. Legnini rispetto al progetto di Sarnano fece un decreto nel quale si dice che quel progetto è anomalo, non compatibile con la possibilità di andare avanti. Nei prossimi giorni qualche novità l’avremo». Il fronte politico: «Voglio mandare un messaggio di speranza, la Regione Marche è contendibile, la gente deve convincersi che l’attività politica di questi tre anni dimostra che questo governo della destra sta trascinando indietro la Regione, hanno costruito illusioni ma ora inseguono insuccessi. Cerchiamo di cambiare noi, non parlo di nomi ma parlo di politiche, rivoluzione dolce e condivisa».
Le elezioni
Chiusa la pagina dedicata al consigliere regionale Romano Carancini, il microfono è passato al segretario provinciale dem Angelo Sciapichetti: «Siamo in una provincia in cui andranno al voto 38 comuni, quasi ovunque siamo all’opposizione: dobbiamo cercare fin da ora un programma comune, vedo i rappresentanti di Italia Viva, Sinistra Italiana, Cinque Stelle, Verdi. Dobbiamo trovare le tante ragioni che ci tengono uniti, i temi sono moltissimi, la sanità, il servizio idrico dove stiamo rischiando che la gestione vada ai privati e la responsabilità è tutta della destra. Tra i temi da trattare c’è quello dei rifiuti, impensabile che l’Ata non trovi il sito idoneo per la discarica. Il Pd non chiede nulla, ma creare le condizioni minime per un percorso con quanti vogliono costruire un progetto alternativo alle destre, questo è quello che dobbiamo fare da qui ai prossimi mesi». Assemblea guidata dalla segretaria regionale Chantal Bomprezzi, presenti diverse decine di iscritti e rappresentanti dei partiti e delle associazioni.