I presidi del Maceratese promuovono il decreto del ministro Valditara: «A scuola d’estate? Progetto più adatto a primarie e medie»

«Ma attenzione, le famiglie non ci devono scambiare per centri estivi»

Uno degli incontri con gli studenti dell’Alberghiero
Uno degli incontri con gli studenti dell’Alberghiero
di Leonardo Massaccesi e Emanuele Pagnanini
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Giovedì 18 Aprile 2024, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:50

MACERATA - Andare a scuola d’estate non è una novità assoluta. Però il decreto del ministro Valditara mette sul tavolo più fondi e istituzionalizza gli accordi tra scuola e altri enti (associazioni, università, terzo settore). Ma non chiamateli centri estivi scolastici. In provincia di Macerata, l’istituto Alberghiero “Varnelli” in qualche modo ha già anticipato il provvedimento, nel senso che negli passati ha già portato avanti un progetto estivo con attività sportive e ricreative.

L’iniziativa

«È un'iniziativa apprezzabile.

Noi in collaborazione con l'acquaparco Verdeazzurro per due estati consecutive siamo stati protagonisti di un progetto molto apprezzato dai ragazzi e dalle famiglie – spiega la dirigente scolastica Antonella Canova – un progetto con attività sportive e ricreative, utilizzando piscine, campi da calcio, da padel, da basket e bungalow per gli studenti e assistenti. Attività dirette alla socialità e allo stare insieme che hanno coinvolto i ragazzi nelle loro passioni. È stato un successo. Per cui si potrebbe ripetere questa bella esperienza anche se come scuola dobbiamo approfondire questo nuovo decreto. Utilizzare il periodo estivo per recuperare i ragazzi che hanno lacune? Noi i corsi di recupero li facciamo tra giugno e luglio. Inoltre stiamo programmando (grazie ai fondi europei per la mobilità all'estero) la partenza di tre gruppi di studenti (15 per gruppo) che andranno in Spagna, Irlanda e Svezia a fare esperienze lavorative. E a giorni partirà per questi ragazzi un corso specifico di inglese. Per cui la nostra scuola da giugno a settembre ha già dei periodi coperti. Ma nei prossimi giorni affronteremo nei contenuti il decreto e decideremo cosa fare».

L’opportunità

Molto scettico è, invece, il preside dell'Itts di San Severino e dell'Ipsia di Matelica Sandro Luciani che vede questa opportunità più favorevole alle scuole elementari e medie che alle superiori. «Stiamo portando avanti progetti finanziati con il Pnrr che ci stanno impegnando molto e che hanno tempi di attuazione molto stretti. Poi ci sono studenti impegnati negli stage e nei percorsi alternanza scuola-lavoro. Per cui aprendone altri si rischia di lasciare indietro quelli già avviati - afferma Luciani - Forse questo piano estivo andrebbe rivolto alle scuole del primo ciclo, alle elementari e alle medie, dove c'è una grande esigenza nel periodo estivo da parte dei genitori che lavorano di affidare i propri figli. Trovo anche che sia difficile trovare studenti e docenti disposti a rientrare a scuola dopo un anno scolastico molto impegnativo».

Il percorso

In effetti dall’istituto comprensivo di via Tacito a Civitanova (una media e due elementari) arriva un giudizio assolutamente positivo. «Un’ottima cosa – dice il dirigente Edoardo Iacucci – anche negli ultimi due anni qui abbiamo organizzato corsi estivi grazie a fondi europei e a fondi di bilancio. Due anni fa un percorso di avvicinamento al latino, l’anno scorso protagonista il contatto con la natura. Il problema è rappresentato proprio dalle risorse. Grazie al decreto quest’anno avremo fondi cospicui da investire nel supporto agli alunni. L’organizzazione coinvolge il collegio dei docenti che, in base al piano scuola, proporrà attività di potenziamento delle competenze mirate». Il preside Iacucci, però, invita a non pensare a queste attività come un “parcheggio” estivo per i ragazzi. «Non sono centri estivi, la socialità e l’aspetto ludico sono previsti ma parliamo di attività all’interno della scuola, con gli stessi docenti, coerenti con il profilo dello studente». Giudizio positivo anche dall’Ipsia Corridoni (ha sedi a Corridonia, Macerata e Civitanova). «Iniziativa apprezzabile – dice il dirigente Gianni Mastrocola – non è una novità in senso assoluto, però rende concreta una volontà che da alcuni anni viene manifestata dal mondo scolastico. Il legislatore ha dato la possibilità di aprire corso estivi e la ritengo molto positiva. Certo, poi la cosa va gestita e organizzata».

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