Macerata, lavori alla torre civica nel mirino. La consigliera Monteverde: «Piano avviato da noi, così è facile tagliare nastri»

L’assessore Stefania Monteverde
L’assessore Stefania Monteverde
di Giulia Sancricca
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Martedì 30 Aprile 2024, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 11:59

MACERATA Sono già trascorse le prime settimane dalla riapertura della torre dopo il restyling. Una delle attrazioni principali del capoluogo finisce però al centro di una polemica sollevata dall’ex assessore, oggi consigliera di minoranza, Stefania Monteverde, di Macerata Bene Comune. Monteverde cita le dichiarazioni dell’assessore Katiuscia Cassetta: «Inaugurato l’allestimento interno della Torre dei Tempi “grazie a un intervento già previsto all’interno del piano di investimenti nel rapporto del project financing con Sistema Museo e grazie alla loro collaborazione siamo riusciti a raggiungere questo risultato”. Esulta l’assessore alla cultura Cassetta, ma come al solito al taglio del nastro non dice tutto». 

La critica

«L’assessore non dice - sottolinea Monteverde - che questo intervento nasce nell’innovativo progetto di gestione del 2016 quando nel piano di finanza pubblico/privato prevedemmo investimenti in dieci anni da parte del privato per gli spazi museali pubblici dati in gestione. Quindi, non solo gestione dei servizi, ma anche investimenti privati. Quattro in particolare: lo spazio informazioni turistiche Tipico.Tips, la Specola dei Mondi d’Oriente e il percorso ricciano, la gran sala dello Sferisterio, la valorizzazione e la musealizzazione della Torre dei Tempi. Riuscimmo a realizzare in parte tre di questi obiettivi, ma fummo molto rallentati dalla tragedia del terremoto». Allora l’ex assessore entra nel merito del progetto avviato durante l’era Carancini: «In particolare per completare la valorizzazione dell’orologio si sperava in un rapido recupero della sala Gigli del teatro Lauro Rossi che comunica con la torre e che sarebbe dovuta diventare lo spazio museale per un vero museo dell’orologio».

L’obiettivo

Secondo Monteverde era ben chiaro l’obiettivo: «Completare l’allestimento dell’orologio astronomico con un percorso museale scientifico in collaborazione con l’Istituto Galileo di Firenze, allora supervisore scientifico di tutto il percorso.

Ma la sala Gigli è ancora inaccessibile e ora è stata fatta una scelta ridotta. Dunque - sottolinea -, ancora una volta la giunta Parcaroli eredita la buona amministrazione precedente e smentisce se stessa. Ricordiamo le polemiche sterili sul progetto con il privato in campagna elettorale e addirittura la dichiarata sospensione nel 2021, in realtà una naturale rivisitazione economica che non ha sospeso niente, ma ha ridotto gli investimenti di Sistema Museo sulla città». Infine arriva la critica all’amministrazione attuale: «Quello che manca con questa amministrazione è la valorizzazione diffusa e la promozione più capillare, il rilancio del percorso ricciano, completare il Museo di Storia Naturale, rilanciare la card gratuita per i maceratesi, un programma di mostre di livello nazionale, la manutenzione ordinaria dei musei. Su tutto questo si è in ritardo e senza spirito di ascolto della città. Facile tagliare nastri con le idee degli altri. Peccato che l’inaugurazione ancora una volta sia stata senza maceratesi, solo amministratori per le foto di rito».

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