Accoltellato a Macerata, la barista si chiude in bagno. Il racconto dei muratori: «Lui urlava: tanto devo già andare in galera». La foto dell'uomo fermato

Accoltellato in centro, due giovani muratori disarmano l’aggressore
Accoltellato in centro, due giovani muratori disarmano l’aggressore
di Giulia Sancricca
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Mercoledì 18 Ottobre 2023, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 15:10

MACERATA Un uomo accoltellato in centro storico, sotto gli occhi di studenti e passanti. Sono stati momenti di panico. La tranquillità di una pausa pranzo come molte altre si è trasformata in una scena da incubo in via Garibaldi tra urla, sangue e fuggi fuggi. Un 46enne, originario di Pieve Torina e residente a pochi passi dalla strada teatro dell’aggressione, ha colpito con un coltello un 44enne maceratese ferendolo alle mani e sotto la mandibola, fortunatamente in maniera superficiale. A disarmarlo due muratori che stavano lavorando in un cantiere lungo la via.

 



Mancavano pochi minuti all’una quando si è scatenata la follia.

Stando a una prima ricostruzione, l’aggressione è iniziata in via Illuminati - una traversa di via Garibaldi - per poi sfociare di fronte al bar Mamò, dove ai tavolini c’erano diverse clienti. «Io mi trovavo nella tabaccheria qui di fronte - racconta una barista del locale, che vuole restare anonima - e quando ho sentito gridare sono subito corsa nel bar perché sapevo che la mia collega si trovava da sola. Ho visto due uomini litigare animatamente in via Illuminati: uno dei due era a torso nudo, visibilmente alterato, e aveva un coltello in mano. L’altro era ferito».

«È venuto nel mio bar»


«A quel punto - prosegue la barista - sono usciti due muratori che lavorano qui vicino e hanno disarmato l’aggressore. Uno di loro lo ha colpito alla mano facendogli cadere il coltello a terra. Allora il ferito è corso via ed è venuto proprio davanti al bar». Il 44enne, sanguinante e con diverse contusioni, si è seduto su una delle sedie di fronte al locale quando «l’aggressore lo ha di nuovo raggiunto e ha provato a prenderlo per il collo - aggiunge la testimone -, intanto la mia collega stava chiamando le forze dell’ordine. Quando ho visto che i due si sono avvicinati al locale io sono corsa dietro e mi sono chiusa in bagno». Sul posto sono intervenuti, nel volgere di pochi minuti, i carabinieri e la polizia. Il ferito ha indicato la via di fuga del suo aggressore e i militari dell’Arma sono riusciti a bloccare l’uomo - che continuava a dare in escandescenze e a inveire contro i carabinieri - e lo hanno portato in caserma dove è stato necessario l’intervento dei sanitari del 118 per tranquillizzarlo (continuava a inveire contro i militari). Per l’aggressore, portato in ospedale e denunciato, è scattato l’accertamento sanitario obbligatorio per via della sua condizione psichiatrica. Il ferito è stato caricato in ambulanza e - dopo le prime cure del caso - è stato ricoverato all’ospedale di Macerata, non è in pericolo di vita. Sotto choc i passanti e i clienti del bar che hanno assistito alla scena.

La testimonianza della studentessa: «Quanto sangue»

«Io abito qui sopra - racconta una studentessa universitaria - ho sentito gridare e mi sono affacciata alla finestra. Ho visto i due uomini litigare e molto sangue a terra, poi sono intervenuti due muratori per dividerli». Non ha avuto paura il giovane muratore italiano di origini marocchine Ayub Alibouche che, non appena sentite le grida, è sceso in strada: «Ho visto un uomo a torso nudo con un coltello in mano. Aveva di fronte un altro uomo ferito e sanguinante. Io ho agito d’istinto, ho fatto la cosa che mi sembrava più normale da fare. Quando ho visto che minacciava anche un anziano, suo vicino di casa, sono intervenuto. Gli ha urlato “Vieni qua che ti ammazzo, tanto devo andare in galera” allora gli ho colpito il braccio e gli ho fatto cadere il coltello a terra». L’arma è stata recuperata, si tratta di un coltello a serramanico di 16 centimetri totali (lama di circa 8 centimetri). Sono in corso le indagini - coordinate dal pm Claudio Rastrelli - per ricostruire quanto accaduto: non si conoscono ancora i motivi che hanno scatenato l’aggressione. 

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