L’Arizona, terra in bilico tra storia, modernità e grandi spazi. Una terra dove Phoenix è solo il punto di partenza, dove la spinta verso il moderno è uno spunto verso la grande bellezza di una terra capace di lasciare senza fiato.
La partenza
Phoenix è la città più grande dello stato americano ed è sicuramente il luogo migliore per iniziare ad esplorare tutta l’Arizona. Da qui infatti è possibile iniziare a comprendere quanto questa terra è in grado di raccontare, a partire dalle “ghost town” che ora sono diventate attrazioni turistiche. Tra queste a poca distanza da Phoenix c’è Goldfield. Oggi alcuni edifici sono stati restaurati per permettere ai turisti di “assaporare” le atmosfere del vecchio west impegnato nella caccia all’oro, e proprio qui si può anche approfittare di tour organizzati per visitare le vecchie miniere. Andando verso nord dopo Goldfield, e sempre non lontano da Phoenix c’è anche Jerome Junction, città che si trova sulle colline della Foresta Nazionale di Prescott in una zona ricca di giacimenti di rame. Altra città fantasma di sicuro interesse. Altro luogo da vedere a tutti i costi è l’iconico Meteor Crater. Il cratere (nelle vicinanze della città di Flagstaff, altra città di gran fascino) ha un diametro di circa 1.200 metri, con un bordo rialzato irregolare che arriva fino ad un’altezza di 45 metri rispetto al terreno circostante ed una profondità di circa 170 metri (sufficiente per poter contenere completamente al di sotto del suolo un edificio di 60 piani), ma queste dimensioni non sono quelle originarie, in quanto esse sono variate col riassestamento del terreno. Curiosità il Meteor (o Barringer Crater, primo studioso a proporre l’origine meteoritica del cratere) è tra le “meraviglie” naturali contenuti all’interno della serie di giochi intitolata “Civilization”.
La storia degli Anasazi
A circa 4 ore di viaggio c’è la Mistery Valley, legato alla storia degli Anasazi, un popolo indiano misteriosamente scomparso.