Il mistero di Galina Banea a Porto Sant'Elpidio, fissata l'autopsia sulla giovane moldava trovata morta e seminuda in spiaggia. Al vaglio le pagine social

Il mistero di Galina a Porto Sant'Elpidio, fissata l'autopsia sulla giovane moldava. Al vaglio le pagine social
Il mistero di Galina a Porto Sant'Elpidio, fissata l'autopsia sulla giovane moldava. Al vaglio le pagine social
di Sonia Amaolo
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Giovedì 31 Agosto 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 21:57

PORTO SANT’ELPIDIO - Ha un nome e un volto la 33enne ritrovata morta in mare sul lungomare sud. Si chiamava Galina Banea, era nata il 15 marzo 1990 ed era in Italia con un visto turistico dallo scorso giugno. Quando una donna, intorno alle 6, è inciampata sul corpo esanime sulla battigia, Galina era morta già da diverse ore. Domani è fissata l’autopsia, la Procura ha disposto l’esame per stabilire modalità, cause ed eventualmente i mezzi che hanno provocato il decesso.

Gli inquirenti vogliono capire come è morta la giovane dell’Est Europa, trovata seminuda, con addosso solo reggiseno e maglietta.

Non aveva gli slip e non sono stati trovati nei paraggi. Un paio di pantaloncini corti sono stati recuperati dagli investigatori 50 metri più a nord dal corpo, ma sul resto è mistero. Sono stati incaricati di eseguire l’autopsia il medico legale Luca Pistolesi e il tossicologo Rino Froldi. Al setaccio il mondo della droga. Tra telecamere e testimonianze, l’inchiesta deve fare luce sulle ore immediatamente precedenti la morte. La ragazza è arrivata in spiaggia da sola? E soprattutto perché era senza slip? Da queste domande è partita l’inchiesta.


Le testimonianze


La moldava era stata vista la sera prima, una ragazza ha riferito di averla scorta passeggiare con due uomini. E sono due, come abbiamo anticipato ieri, i sospettati al momento: fra loro anche un 45enne italiano che è stato interrogato il giorno stesso del ritrovamento. Non ci sono ancora indagati. Alle 13, dopo le operazioni in spiaggia, gli agenti lo hanno prelevato da un appartamento non distante dalla spiaggia. L’uomo, accompagnato in Questura, ha precedenti per spaccio. Poi è stato individuato il secondo soggetto, un 40enne straniero.

Negli interrogatori sarebbero risultati elementi contraddittori. Sono state vagliate le telecamere e risulta che la ragazza sia stata ospite e avrebbe passato le ore prima di morire nella casa dove è stata effettuata l’irruzione della polizia. Restano aperte tutte le ipotesi ma si fa largo la tesi del malore dopo l’assunzione di stupefacenti. Non risultano segni di violenza. La giovane donna potrebbe essersi gettata in acqua per rinfrescarsi ed essersi sentita male, non si può escludere neanche il suicidio. Così come è stata ritrovata, in base a come hanno riferito le tre persone accorse per prime, tutto farebbe escludere il gesto volontario. Galina era supina sulla battigia, le braccia piegate e contratte sul petto, i pugni chiusi, in volto era livida fino al collo, il resto del corpo era bianco, come avviene a volte nei casi di strangolamento.


Gli sviluppi


Decisivo, a questo punto, aspettare l’esito dell’autopsia di domani anche se, come da prassi, gli esperti hanno poii 90 giorni per depositare i risultati. Insieme a questi, al vaglio anche i social della giovane (aveva più pagine a suo nome): a volte da quelle foto emergono tracce utili alle indagini.

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