Porto San Giorgio, il matrimonio meglio farlo in villa: disco verde per altre tre location

Porto San Giorgio, il matrimonio meglio farlo in villa: disco verde per altre tre location
Porto San Giorgio, il matrimonio meglio farlo in villa: disco verde per altre tre location
di Serena Murri
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Venerdì 22 Marzo 2024, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 15:57

PORTO SAN GIORGIO Porte aperte ai matrimoni nelle ville storiche. Tre le ville: Santa Maria del Poggio, Villa Bonaparte e Villa Clarice che si aggiungono alle altre location per il wedding quali il teatro e la Rocca. Ieri la firma della convenzione, sottoscritta dal Comune e dai proprietari. Il Comune ci credeva da tempo ed ha voluto creare un percorso per i matrimoni all'interno delle ville dove ora sarà possibile celebrare il rito civile. La convenzione servirà a chiedere il nullaosta alla Prefettura oltre che a qualificare gli edifici come sedi alternative al Comune per sposarsi civilmente.

L’iter

Per chi vorrà convolare a nozze in una delle ville, basterà una semplice richiesta in Comune o tramite i canali digitali a disposizione con lo sportello telematico polifunzionale alla voce matrimoni, per ottenere l'immediata autorizzazione. «Nel nostro territorio - commenta l'assessora al Bilancio, Alessandra Petracci - avere tutte queste ville storiche, una addirittura imperiale (Villa Bonaparte), è un vanto.

Ci sono anche Villa Salvadori e Villa Montanari che non sono a disposizione. Però, cinque ville di questo prestigio, in un piccolo territorio, danno un grande lustro e ringraziamo chi partecipa all'iniziativa». Massima disponibilità da parte dei proprietari che per non abbandonarle, sanno che «il segreto sta nel viverle» come ha sintetizzato Giuseppe Amici, proprietario di Villa Clarice: «Porto San Giorgio - dice - ha la peculiarità di avere questa concentrazione di dimore storiche importanti, tutte dell’800. La piacevolezza e salubrità del posto rappresentavano un'unicità tale che chi poteva farsi una villa, sceglieva Porto San Giorgio. Ora, siamo disposti a tante cose. Un plauso all'iniziativa del Comune».

Il peso

L'assessora Carlotta Lanciotti le ha presentate come «un patrimonio da valorizzare attraverso convenzioni come questa. La villa era già inserita nelle giornate del Fai e resa accessibile a chi avesse voluto visitarla. Mostrare il patrimonio che abbiamo è fonte di arricchimento sia dal punto di vista artistico che come possibilità per i futuri sposi. È un patrimonio importante da mantenere per essere messo a disposizione, anche attraverso presentazione di libri ed eventi». I proprietari di Villa Poggio dicono: «Siamo molto legati a questa residenza - spiega Chiara Mazzoni, con il fratello Francesco -: la comprò nostro nonno Francesco nel 1992, quando sono nata. Abbiamo un legame molto forte con questo luogo, da piccoli giocavamo nel parco. Mi piace sottolineare la condivisione di questi spazi con il nostro paese. Non a caso, il nostro logo è un cancello che si apre. È bello condividere la bellezza. Da poco stiamo organizzando presentazioni di libri e concerti da camera. Quando ero piccola, mio nonno organizzava Di villa in villa e volevo riproporlo, così ci stiamo adoperando per far tornare la casa a brillare».

La vita

Sono ville vissute dai proprietari, come ha sottolinea il dirigente, Carlo Popolizio: «I rapporti con i privati sono autonomi. Abbiamo attuato quello che la legge già prevedeva in altre sedi deputate al ricevimento o nel parco. I diritti da versare al Comune sono di 500 euro, il costo per la villa è un costo a parte da accordare con il privato».

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