FERMO - Aiuti alle imprese più esposte dalle ripercussioni causate dall’invasione della Russia in Ucraina. Lo ha proposto Assocalzaturifici, l’associazione che riunisce i calzaturifici italiani, e ne stanno parlando i rappresentanti del comparto con la Regione.
«Ma i tempi della politica non sempre sono quelli dell’economia. Per cui, in attesa di soluzioni, bisogna vendere», affermano alla vigilia di Micam Milano Arturo Venanzi, imprenditore calzaturiero con Franceschetti di Montegranaro e reggente di Confindustria Fermo, e Valentino Fenni, alla guida del calzaturificio Dada di Grottammare e membro del comitato di reggenza di Ascoli.
Il salone internazionale delle calzature si svolgerà al quartiere fieristico di Rho-Milano da domenica a martedì prossimi e vedrà un centinaio di imprese marchigiane presenti, su quasi 600 totali (e 821 marchi) a mostrare le collezioni per l’autunno-inverno 2022-2023.
«Micam è atteso dagli operatori come momento fondamentale per il business, l’occasione insostituibile per procedere alle contrattazioni degli ordini e, penetrando i nuovi mercati e consolidando gli esistenti, rafforzare l’export», osserva Siro Badon, presidente Assocalzaturifici e Micam che non nasconde «una profonda preoccupazione per le drammatiche conseguenze delle sanzioni economiche inflitte al sistema bancario russo». La novità più importante è l’area Green Zone, dedicata alla sostenibilità. «Non è più una sfida, è il presente. Come Assocalzaturifici stiamo lavorando per promuovere e rafforzare il marchio di certificazione Vcs (Verified and Certified Steps). Nei prossimi mesi partiranno percorsi di supporto per accompagnare le aziende e favorirne la certificazione», afferma Venanzi.