Gli elementi
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Francesca Perlini e condotte sul posto dalla Questura diretta da Rosa Romano. Il marito della vittima, Giovanni Petrini, di 3 anni più anziano di lei, è difeso dall’avvocato Giulio Cola. «Per ora - rimarca il legale - gli elementi a disposizione sono davvero pochi. Non resta che aspettare qualche giorno. Di certo posso dire che si tratta di un dramma che ha colpito l’intera famiglia, marito e moglie e i due figli». Petrini, malgrado la pesante accusa di omicidio, è in stato di libertà in quanto non sussiste il rischio di una fuga. Di certo, con la mente che ancora vaga incerta fra quei terribili momenti, non sta pensando ad altro. Chi ha avuto modo di vederlo parla di un evidente stato di choc. Così come tutti i loro amici e vicini non riescono ancora a capacitarsi di quanto avvenuto. Un momento di follia? La coppia era molto unita, una vita passata insieme fra lavoro e impegno per i figli.
La condizione
«Questa storia - dice un amico del figlio Giuseppe - dovrebbe anche far riflettere sulla condizione dei nostri anziani. Non era il caso loro, ma tanti sono costretti a vivere soli, non hanno sostegni. Oggi la vita è difficile, a volte i figli sono lontani centinaia di chilometri per motivi di lavoro. Io conosco bene Giuseppe, una gran brava persona, molto sensibile, sempre attento agli altri. Lavora all’Ecoelpidiense e collabora anche con un gruppo che si occupa di tenere pulito l’ambiente, partecipa spesso alle loro raccolte dei rifiuti. Ha anche scritto un libro di poesie. Insomma, una persone mite, anche spiritosa... Non oso immaginare cosa stia pensando in questi giorni difficili».
I legami
Giuseppe, 58 anni ancora da compiere, è il secondogenito della coppia. Il primo figlio si chiama Marco. Lo stesso Giuseppe, prima di fare altri lavori, ha proseguito quello della madre alla ferramenta di famiglia, trasferendosi poi con l’attività sulla Statale all’altezza di San Michele. Nessuno, secondo quanto testimoniano amici e vicini, ha mai saputo di difficoltà e problemi all’interno della famiglia. Anzi. «Giuseppina e Giovanni li vedevo spesso insieme anche a messa - aveva detto il giorno dopo il delitto il parroco don Valeriano Porto -. Una coppia unita, solo di recente non si vedevano più a causa di quella caduta che aveva costretto la donna a letto». Ancora quella caduta: l’attenzione torna di nuovo lì, forse è lì il bandolo di una storia tragica e assurda insieme.