Rc auto, cambiano le regole: ecco le nuove “tabelle nazionali”. Stessi risarcimenti in tutta Italia

Stop alla babele dei tribunali

Rc auto, cambiano le regole: arrivano le “tabelle nazionali”. Stessi risarcimenti in tutta Italia
Rc auto, cambiano le regole: arrivano le “tabelle nazionali”. Stessi risarcimenti in tutta Italia
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Mercoledì 17 Gennaio 2024, 08:14

Una riforma attesa da 18 anni per mettere ordine nel settore dei risarcimenti danni non patrimoniali derivanti da lesioni gravi da circolazione stradale. Via libera del governo alla Tabella unica nazionale per i criteri di valutazione del danno permanente biologico. Il cuore della riforma consiste nell’introduzione di uno schema sulle menomazioni all’integrità psicofisica compreso tra 10 e 100 punti di invalidità. I valori economici delle singole invalidità, attualmente determinati dai vari Tribunali del Paese in maniera autonoma (ma nella prassi il punto di riferimento è il Foro di Milano) vengono determinati con il sistema del punto variabile in funzione di grado di invalidità ed età del danneggiato.

La riforma

Viene stabilita una diretta proporzionalità con il grado di invalidità e una inversa con l’età del danneggiato. La principale differenza con le tabelle di Milano risiede nel fatto che l’incremento del valore economico del punto rispetto alla percentuale di invalidità è calcolato sulla base di un suo moltiplicatore più che proporzionale rispetto all’aumento percentuale assegnato ai postumi. Quanto al danno non patrimoniale questo viene separato e valutato nelle due componenti di danno biologico da una parte e danno morale dall’altra.

Nuove tabelle

Quest’ultimo, inteso come danno da sofferenza e turbamento dell’animo, è una delle più salienti novità della riforma. Nelle nuove tabelle entra infatti in gioco il cosiddetto «moltiplicatore per danno morale» con cui vengono incrementati i valori del danno biologico in via percentuale e progressiva per ogni singolo punto di invalidità. Si tratta tuttavia di un moltiplicatore il cui utilizzo è ammesso solo a seguito di una rigorosa allegazione e prova.

Il provvedimento

Il provvedimento, a lungo atteso dal settore dell’Rc auto, nasce per garantire il diritto per le vittime di sinistri di avere un pieno ed equo risarcimento del danno non patrimoniale, razionalizzando al tempo stesso i costi gravanti sul sistema assicurativo e, di riflesso, il diritto dei consumatori a vedere garantito un livello accettabile e sostenibile dei premi assicurativi. «Questo provvedimento - spiega il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso - si inserisce all’interno di un più ampio percorso di riforma strutturale del settore assicurativo quanto mai necessario: un atto di responsabilità nei confronti del nostro Paese, con l’obiettivo di garantire efficienza e sostenibilità al settore».

Gli obiettivi

Tra gli obiettivi del governo c’è anche quello, attraverso la Tabella unica, di contribuire a frenare la corsa dei prezzi dell’Rc auto.

A tal proposito alcuni giorni fa il Garante per la sorveglianza dei prezzi, su indicazione del Ministero del Made in Italy, ha convocato per il 14 febbraio la Commissione di allerta rapida di sorveglianza dei prezzi - istituita con il Decreto Trasparenza che ha rafforzato i poteri di monitoraggio e di verifica del Garante - sul settore assicurativo. La riunione si propone di approfondire proprio le recenti dinamiche dei costi dell’Rc Auto, a fronte di un aumento del prezzo medio del +7,1% tra novembre 2023 e lo stesso periodo nel 2022, come certificato da Ivass. Alla riunione parteciperanno i principali attori del comparto assicurativo.

I calcoli

Secondo i calcoli di Assistenti i rincari dell’Rc auto registrati a novembre 2023 si traducono in una maggiore spesa di 31 euro a polizza rispetto alle tariffe medie del 2022. Sul fronte territoriale, sono Napoli e Prato la province che registrano il costo più alto della polizza Rc auto, con una media di oltre 559 euro, seguite da Caserta (501 euro) e Pistoia (487 euro). Sul fronte opposto, Enna vanta le tariffe più basse d’Italia, con una media di 275 euro a polizza, seguita da Oristano (292 euro) e Potenza (297 euro). A Imperia si registrano invece gli incrementi annui più elevati (+12%), dopo Lodi, Terni e Vercelli (+10%), mentre ad Ascoli Piceno, Rieti e Latina le tariffe aumentano “solo” del +4,8% su base annua. 
 

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