Marco Manfrinati: «Mio suocero mi ha aggredito con una mazza da golf, così l'ho colpito. Ma io stavo andando a costituirmi»

Pochi giorni fa una consulenza aveva stabilito che non potesse più vedere il figlio di 3 anni

Marco Manfrinati: «Stavo andando a costituirmi, mio suocero ha cercato di fermarmi con una mazza da golf e allora l'ho colpito»
Marco Manfrinati: «Stavo andando a costituirmi, mio suocero ha cercato di fermarmi con una mazza da golf e allora l'ho colpito»
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Giovedì 9 Maggio 2024, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 08:40

VARESE - Faccia a faccia tra Marco Manfrinati e il gip di Varese dopo l’arresto per il tentato omicidio della ex moglie Lavinia Limido e per l’omicidio dell’ex suocero Fabio Limido, 71 anni, avvenuto fuori dallo studio di quest'ultimo nella tarda mattinata di lunedì. Una furia cieca culminata in un'aggressione all'ex moglie, poi l'intervento del padre di lei che ha lo avrebbe colpito con una mazza da golf, cui sarebbero seguite le coltellate mortali. 

A fornire più dettagli su cosa è successo in via Ciro Menotti, Varese, è l'avvocato Fabrizio Busignani all'uscita dal carcere dei Miogni. Marco Manfrinati, avvocato 40enne autosospeso, non ha negato di aver compiuto l'aggressione nei confronti della ex consorte «ma una volta resosi conto della situazione, ha deciso di recarsi in questura a bordo della sua auto, per costituirsi».


 

L'aggressione con una mazza da golf

A quel punto è stato aggredito dall'ex suocero Fabio Limido sceso in strada con una mazza da golf che ha rivolto prima contro l’auto del Manfrinati, rompendo lunotto posteriore e vetri lato guida e passeggero anteriori, e poi colpendo anche lo stesso conducente, sceso dall’auto in panne, raggiunto da altri colpi alle mani e alla schiena. È nata una colluttazione fra i due, e in quell’occasione sono partite alcune coltellate», scrive il Corriere della Sera. 

Due gli elementi che hanno permesso di ricostruire cosa fosse successo: la presenza di immagini delle telecamere da cui sarebbe stata registrata la scena e il sequestro di una mazza da golf disposto dalla Procura.
 

Il possibile movente

L'avvocato Busignani invocherà la legittima difesa del suo assistito? «Se ne parlerà nelle sedi opportune, io ho presentato dei fatti, le valutazioni giuridiche non si fanno di fronte alle telecamere».

Emerge un altro dettaglio risalente al 2 maggio scorso. In quella giornata è stata depositata una consulenza tecnica in seno alla causa civile di separazione tra Marco Manfrinati e Lavinia Limido, che stabiliva come l’uomo non potesse più vedere il figlio di tre anni sino a quando non fossero stati risolti i procedimenti a suo carico nei confronti dell'ex moglie e dei famigliari di lei.

Ma non solo, a carico di Manfrinati a quanto risulta vi era anche un divieto di avvicinamento esteso anche nei riguardi del bambino, mai comparso come persona offesa «in nessun atto processuale», ha specificato l’avvocato. «L’unica volontà di Marco Manfrinati era quella di poter stare con suo figlio.

Questa era la sua volontà: stare col proprio figlio, niente di più».

Possibile ergastolo

In serata il gip Alessandro Chionna ha depositato l'ordinanza di convalida per l'arresto, confermando anche le aggravanti della premeditazione e degli abbietti e futili motivi. Aggravanti che, in caso di processo, si tradurrebbero in una Corte d'Assise e in una possibile condanna all'ergastolo per Manfrinati.
 

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