Crollo cantiere Firenze, il pm: «Diversi operai morti erano irregolari, servirà test Dna per riconoscerli»

Nell'incidente hanno perso la vita quattro uomini, un quinto risulta ancora disperso, mentre altri tre sono rimasti feriti

Crollo cantiere Firenze, il pm: «Diversi operai erano irregolari, servirà test Dna per riconoscerli»
Crollo cantiere Firenze, il pm: «Diversi operai erano irregolari, servirà test Dna per riconoscerli»
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Lunedì 19 Febbraio 2024, 16:14

«Risulta da prime verifiche compiute che per alcuni operai» stranieri «vi fosse una condizione di irregolarità circa la loro presenza sul territorio nazionale», «detto questo diverso è il discorso per quanto riguarda le posizioni contrattuali e quant'altro» oggetto di successivi accertamenti. Così il procuratore capo di Firenze, Filippo Spiezia, sul cantiere di via Mariti. Spiezia fa riferimento agli accertamenti che «si sono limitati a un dato di mera corrispondenza tra la posizione di queste persone e il rispetto delle norme sull'ingresso nel territorio nazionale».

Firenze, nel cantiere del crollo «diverse criticità»

Sulla dinamica del crollo nel cantiere di via Mariti «è prematuro dire qualcosa» ma «il dato molto empirico che ci siamo fatti da un primo sopralluogo è che vi fossero diverse criticità, che abbiamo constatato nel momento in cui ci siamo portati nel cantiere». Il procuratore Spiezia ha anche annunciato che farà lui stesso un altro sopralluogo nel cantiere di via Mariti e ha chiesto «il massimo riserbo» sulle attività investigative in corso.

Nel crollo hanno perso la vita quattro operai, un quinto risulta ancora disperso, mentre altri tre sono rimasti feriti. Il fascicolo d'inchiesta, ancora a carico di ignoti, è stato aperto dalla Procura per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall'inosservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro e disastro per crollo colposo.

«Test del Dna per riconoscere gli operai morti»

Occorrerà anche il contributo di esperti di genetica per identificare con certezza l'identità degli operai che a Firenze sono rimasti sotto le macerie della porzione crollata del cantiere del nuovo supermercato Esselunga in via Mariti, alla cui costruzione stavano lavorando venerdì 16 febbraio quando alle 8,52, si è verificato il crollo.

Al momento si conosce con certezza solo l'identità di una delle vittime: Luigi Coclite, 60 anni, italiano, residente a Collesalvetti (Livorno), immediatamente estratto dopo il crollo.

Difficile invece, ha spiegato il procuratore, abbinare i nominativi agli altri tre corpi estratti. «È iniziata una complessa attività di identificazione di ciò che resta di questi corpi degli operai che sono stati travolti da strutture imponenti - ha sottolineato Spiezia - Questa operazione richiede competenze scientifiche anche di tipo genetico perché alcuni di questi corpi sono davvero in condizioni drammatiche». Secondo quanto ha detto il procuratore al momento del crollo in altre aree del cantiere stavano lavorando circa dieci persone.

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