«Mi faccio accompagnare da sei belle donne», la strategia e l'audio choc di un candidato per vincere le Regionali in Sardegna

Il candidato racconta il suo escamotage per la campagna elettorale, in un messaggio vocale sfuggito al segreto di una conversazione privata

«Mi faccio accompagnare da sei belle donne», la strategia e l'audio choc di un candidato per vincere le Regionali in Sardegna
«Mi faccio accompagnare da sei belle donne», la strategia e l'audio choc di un candidato per vincere le Regionali in Sardegna
di Redazione web
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Martedì 20 Febbraio 2024, 09:59

Manca meno di una settimana alle elezioni regionali in Sardegna. Mentre glie elettori si informano su chi votare, i politici pensano a come conquistare voti per il 25 febbraio. L'ultima trovata di un candidato della Gallura, la parte nord-orientale dell'isola, ha scatenato non poche polemiche. La strategia è quella di puntare sulla bellezza femminile. Sei donne, in costumi provocanti, per convincere l'elettorato a votarlo alle urne. Il candidato racconta il suo escamotage per la campagna elettorale, in un messaggio vocale sfuggito al segreto di una conversazione privata, e destinato a creargli non poco imbarazzo.

Cosa ha detto il candidato

Come riporta Gallura Oggi, il candidato si rivolge a un interlocutore sconosciuto: «Sto facendo questa campagna elettorale in modo molto diverso dal solito.

Ho sei donne molto belle che mi sostengono durante i miei incontri con le persone». Il motivo è presto detto: «Se ti presenti da solo, sei un cane bastonato che parla – ammette -. Invece con queste sei miei amiche, molto belle… Due sono vestite in pantaloni in pelle e stivali, due in minigonna e due leopardate, con delle camicie belle aperte che fanno un bel vedere».

Al momento il nome del candidato resta sconosciuto. Il politico sottolinea: «La gente trova l’attrazione durante i miei discorsi, seguono fino all’ultima virgola. Ho fatto un incontro dove penso che qualcuno è tornato a casa e ha messo incinta la moglie». Parole che hanno catenato forti reazioni tra gli elettori, divertite in alcuni casi, indignate in altri. Ma tutti vogliono adesso sapere la stessa cosa: chi si nasconde dietro l’audio incriminato».
 

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