SAN BENEDETTO - Ha partecipato per curiosità, ne è uscito convinto della bontà del progetto «anche se - si schermisce - dobbiamo iniziare un lungo iter con la giunta, l’amministrazione e, ovviamente, la città». Il sindaco Antonio Spazzafumo alla fine ha capito che la Riviera rischia di soffocare se non troverà una strada alternativa alla statale Adriatica.
E che l’ipotesi proposta dal gruppo “Io resto qui” del presidente Luigi Piunti con progettista Donato Pescatore potrebbe essere una buona idea. Anche perché non andrebbe a confliggere con uno dei suoi obiettivi, sostenere all’arretramento dell’Autostrada A 14.
Lasciando un attimo da parte il collegamento con il restyling dell’ospedale, il progetto di Pescatore presenta una sostanziale novità rispetto alla messe di iniziative realizzate negli anni scorsi: passerebbe tutto in galleria. «Non so quanti soldi potrebbe costare un progetto del genere - dice ancora il primo cittadino - ma comunque avrebbe diversi pregi». Oltre a quello ambientale, infatti, «ci sarebbe la possibilità di collegare la zona industriale di Acquaviva Picena con uno svincolo nell’area di via Manara - fa notare Spazzafumo. E questa sarebbe una cosa molto importante perché darebbe nuova vita a quella zona che nel tempo ha perso appeal per le aziende. Il collegamento a Sud, poi, con il casello di Porto d’Ascoli avrebbe lo stesso interesse per la zona industriale di Centobuchi». Una sorta di uovo di Colombo da tempo invocato dalle manti più illuminate della città soprattutto perché così si potrebbe recuperare il valore, anche immobiliare, delle abitazioni lungo la statale Adriatica, pensare alla mobilità dolce all’interno della città e, in prospettiva, addirittura lasciare il lungomare al suo ruolo turistico. Rimini, peraltro, sta già pedonalizzando tutta l’area. Ma San Benedetto non può permetterselo perché quasi tutto il traffico che transita sull’Adriatica, come ha evidenziato la polizia municipale nei suoi report nel corso degli anni, è di interesse locale. Vuol dire che i cittadini vanno da Porto d’Ascoli a San Filippo Neri e, se avessero una strada alternativa, con svincoli a Santa Lucia, via Manara e verso il porto, non intaserebbero la nazionale. Un progetto semplice che negli anni però aveva trovato tanti ostacoli. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che la presenza del campo da calcio del Torrione, la società sportiva della quale lo stesso Spazzafumo è presidente, potesse essere uno di questi.
«Direi che si tratta di una sciocchezza.