Per gli 80 anni Confindustria Ascoli vuole regalarsi il polo d'innovazione

Per gli 80 anni Confindustria Ascoli vuole regalarsi il polo d'innovazione
Per gli 80 anni Confindustria Ascoli vuole regalarsi il polo d'innovazione
di Marco Vannozzi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 17 Aprile 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 12:59

ASCOLI Il futuro è già qui. E c'è una storia a raccontarlo. Quella dei pionieri di oggi e del domani: tradizione e innovazione si fondono per celebrare gli ottanta anni di vita di Confindustria Ascoli. Il teatro Ventidio Basso offre la sua luce all'evento, un percorso scritto dai suoi protagonisti capaci di individuare le sfide e le nuove prospettive di sviluppo per il territorio.

La nascita

È il 21 dicembre 1944.

Presso le sale della Cassa di Risparmio di Ascoli, venti soci fondatori si riuniscono per il rilancio dell'economia e la creazione di nuove industrie al termine della guerra: nasce l'associazione degli industriali. Qui ci sono testimonianze di una manifatturiera, sviluppata nella lavorazione del travertino, delle maioliche e soprattutto nella bacologia. «Ascoli era un colosso dell'industria europea del seme bachi. Le tracce di quel passato sono ancora oggi visibili anche nei nomi degli edifici e delle rue della città» sottolinea il presidente Simone Ferraioli. È la prima pagina di un romanzo lungo ottant'anni. Il presente racconta anche altro. «C'è una varietà di comparti, penso a quello chimico, alla plastica, meccanica e agroalimentare – aggiunge –. Convive un bel mix tra pmi e multinazionali, eredità della Cassa del Mezzogiorno, che sono rimaste e rappresentano un volano, un esempio per gli altri».

Le infrastrutture

Il tema delle infrastrutture è sotto i riflettori. «Sono un facilitatore d'impresa. Sono il nostro tallone d'Achille, anche se qualcosa si sta muovendo. La priorità è l'alta velocità. E poi la rete stradale: dal 2018 è una croce, pericolosa per noi e per tutti» sostiene il presidente. Oggi il futuro di Confindustria Ascoli passa anche per la realizzazione di un polo di innovazione e di trasferimento tecnologico basato sul modello della Next innovation. Obiettivo dichiarato: attrarre capitali e competenze attraverso la riqualificazione delle aree industriali dismesse. Il sogno di diventare capitale dell'innovazione si fa concreto dopo l'ok di C. Next alla possibilità di creare in città un nuovo centro di sviluppo e replicare il modello, realizzato con successo a Lomazzo (Como).

La ex Carbon è la candidata numero uno ad ospitare il polo d'innovazione. «Sarà un vero presidio, il primo del centro sud. Abbiamo superato brillantemente l'esame, non è così scontato», sottolinea Ferraioli. La valutazione tra la compatibilità del Piceno con il progetto C. Next sono racchiusi in un volume di 220 pagine. Dall'analisi in termini economici, sociali sono tante le note positive. E un paradosso. «È emerso come la qualità della vita sia in realtà un punto di debolezza: viviamo troppo bene e ci sediamo». Sul palco con l'amministratore delegato C.Next, Stefano Soliano, si alternano le testimonianze di chi ha già sperimentato in prima persona il modello e realizzato innovazioni in vari ambiti come robotica, aerospazio,️realtà virtuale, intelligenza artificiale. E al termine dei lavori ecco una live experience a possibilità di sperimentare e osservare da vicino le innovazioni. «Una sfida è anche attrarre smartworker che da Ascoli possano competere con il mondo - dichiara il sindaco Marco Fioravanti -. È il nostro momento: possiamo sviluppare grande energia grazie alla visione degli eroi del nostro tempo, gli imprenditori del territorio».

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