SAN BENEDETTO A San Benedetto Zona 30 sarebbe inutile perché già soffoca talmente tanto nel traffico che la velocità è ridotta a causa dell’eccessivo numero di auto circolanti. Potrebbe essere riassunta così la drammatica situazione della Riviera delle palme che nei giorni scorsi ha segnato un altro triste primato, quello del più alto numero di incidenti sicuramente della regionale Marche, probabilmente il doppio del dato nazionale, almeno stando a quanto sostiene l’Isfor, nel documento allegato al Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile).
La valutazione
«È difficile - spiega il comandante della polizia municipale Pietro d’Angeli fare classifiche perché bisogna anche considerare il numero degli incidenti che si risolvono con un Cid.
Gli strumenti
«Penso - dice ai traffic calm. si tratta di zone della strada rialzate che invitano a moderare la velocità in concomitanza con i passaggi pedonali, ad esempio: sul tipo di quello che si trova, ad esempio, in via Monfalcone, all’incrocio con via Trento. Ecco questo è uno dei sistemi. Ma anche aumentare il numero delle strade pedonalizzate così da dissuadere all’utilizzo dei mezzi privati e promuovere invece la mobilità più dolce e sostenibile».
I metodi
Tra le ricette del comandante anche il restringimento delle carreggiate di alcune strade o la creazione delle chicane: una o più curve artificiali a forma di “S” che da anni si usano anche nei circuiti automobilistici troppo veloci. «E ancora la realizzazione delle rotatorie. Le strade - ammonisce D’Angeli - sono diventate in generale pericolose, specialmente per gli utenti più deboli, per i bambini, gli anziani ma anche per i pedoni e le biciclette in generale». Quindi è necessario insomma, assumere comportamenti virtuosi. D’altra parte San Benedetto è anche Bandiera Gialla come città adatta alle due ruote, un vessillo che va sostenuto.