Ascoli, minaccia e sequestra l’ex compagna: il tribunale lo condanna a sei anni

Ascoli, minaccia e sequestra l’ex compagna: il tribunale lo condanna a sei anni
Ascoli, minaccia e sequestra l’ex compagna: il tribunale lo condanna a sei anni
di Luigi Miozzi
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Giovedì 29 Febbraio 2024, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 12:13

ASCOLI Aveva minacciato e sequestrato la donna con cui aveva una relazione sentimentale. E aveva continuato con comportamenti persecutori e violenti, anche nei confronti dei suoi familiari anche dopo la fine della loro relazione. Un vero e proprio incubo quello che era stata costretta a subire da quel compagno che con modi violenti e aggressivi l’aveva costretta a licenziarsi dal lavoro e a rimanere in casa.

La lettera al vicino

Fino a quando la donna, temendo per la propria incolumità e per quella del padre e delle persone a lei vicine aveva trovato la forza di scrivere una lettera di suo pugno e di infilarla sotto la porta del vicino di casa. «Ho bisogno di aiuto - aveva scritto la donna nel luglio del 2021 - se non faccio come dice ha giurato che la pagheranno le persone che amo».

Nel biglietto raccontava anche che aveva tentato di buttare a terra la porta dell’abitazione e minacciato di fare del male al padre della donna. «Ti prego, fai qualcosa - si leggeva nella lettera - ma non chiamare nessuno perchè non posso proteggervi. Lui è malato di mente, è convinto che io sia la sua vita. Mi accusa di avergli rovinato la vita perchè ho cambiato idea e non voglio più stare con lui». Un messaggio dello stesso tenore, la donna era riuscito ad inviarlo tramite Telegram ad un agente di polizia. A quel punto la donna era stata messa in salvo e allontanata dal suo ex. Ma nei giorni successivi, l’uomo con l’intenzione di voler parlare con la donna, si era recato più volte nell’officina di un amico del padre della vittima costringendolo a chiamare il suo amico per avere notizie della sua ex. E sempre allo stesso amico del padre pretendeva che lo accompagnasse sotto casa o che si adoperasse per organizzare un appuntamento in un bar cittadino. Fino a quando la donna non ha formalizzato la denuncia e per l’uomo, un quarantasettenne già sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno ad Ascoli, sono scattate le manette e rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto accusato a vario titolo di minacce, sequestro di persona, violenza privata e violazione di domicilio.

Ieri mattina, per l’uomo difeso dagli avvocati Umberto Gramenzi e Silvia Morganti è arrivata la sentenza di primo grado. Il collegio giudicante del tribunale di Ascoli lo ha condannato a sei anni di reclusione. Il pubblico ministero Quaranta che ha rappresentato in aula il procuratore generale Umberto Monti titolare del procedimento, aveva chiesto una pena a 12 anni di carcere.

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