ANCONA - Dalla conoscenza in chat all’incubo, con minacce, richieste di soldi e falsi profili per pubblicizzare incontri hot. È stato relegato agli arresti domiciliari un 29enne anconetano accusato di cyber stalking, estorsione e diffamazione. La misura cautelare è stata emessa dal gip di Bologna, che ha esaminato il compendio investigativo della Polizia Postale, a cui è arrivata la denuncia della donna, una 30enne bolognese.
Le persecuzioni
Non ha avuto altra scelta che denunciare quell’uomo conosciuto sui social dopo essere finita in un baratro di vessazioni, minacce e richieste di denaro.
I dati
Il 29enne, del resto, conversando con lei e tramite i social, aveva raccolto varie informazioni sul conto della donna come ad esempio il posto di lavoro, la residenza e il numero di telefono. Attraverso questi dati, stando alla procura bolognese, l’anconetano avrebbe creato falsi profili social a nome della donna per pubblicare annunci a carattere sessuale sui siti di incontri. Sempre spacciandosi per la vittima, avrebbe pubblicato sul web false confessioni di presunti abusi sessuali che lei avrebbe subito da parte di suoi familiari, ledendo così anche la loro reputazione. Di qui, anche l’accusa di diffamazione a mezzo social. Ma non è finita qui. La 30enne bolognese (ecco l’ipotesi estorsiva) avrebbe ricevuto anche minacce di morte per un imprecisato debito che avrebbe dovuto saldare.
Dopo la denuncia sporta dalla vittima, il pressing su di lei da parte del 29enne non sarebbe affatto diminuito. Anzi. L’anconetano avrebbe ripreso lo stalking, minacciando la donna di vendicarsi e di farle fare «una brutta fine». In questa fase, la bolognese ha anche ricevuto un video che ritraeva una puntata di una trasmissione tv nella quale una donna raccontava di essere stata minacciata di morte e aggredita sotto casa da un uomo conosciuto in chat. Prima che la situazione potesse degenerare, l’uomo è stato ristretto ai domiciliari con il braccialetto elettronico.