Ancona, volo choc dal balcone: la 15enne aveva paura, le ombre su un viaggio in Bangladesh. Le sue condizioni restano disperate

Sotto la lente della polizia i diari e i messaggi del cellulare

Volo choc dal balcone: la 15enne aveva paura, le ombre su un viaggio in Bangladesh
Volo choc dal balcone: la 15enne aveva paura, le ombre su un viaggio in Bangladesh
di Federica Serfilippi
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Giovedì 2 Novembre 2023, 01:25 - Ultimo aggiornamento: 12:57

ANCONA Da una parte sarebbe stata lieta di andare con i familiari in Bangladesh, essendo il suo paese d’origine; ma dall’altra avrebbe provato un certo timore per il viaggio prospettato dai genitori. È proprio su quella paura che si stanno concentrando gli accertamenti degli investigatori della questura dorica per capire cosa ci possa essere dietro quel tragico volo che lunedì pomeriggio ha fatto piombare al suolo una ragazzina di 15 anni, caduta dal quarto piano della sua abitazione, nel cuore del Piano, dove vive insieme alla sua numerosa famiglia. 

 


Le preghiere


Quella famiglia, bengalese ma integrata nel contesto sociale secondo fonti investigative, che ora si sta aggrappando alle preghiere e alla speranza di poter vedere la ragazzina fuori dalla Rianimazione di Torrette. Dal volo non ha più ripreso conoscenza, le sue condizioni rimangono disperate. Al momento del dramma, in casa c’erano i genitori, il fratello minore e la sorella con il compagno. Prima del volo, pare che la 15enne si stesse preparando per uscire di casa, con la mamma. Che si tratti di un possibile gesto volontario lo confermerebbe la versione fornita da un testimone, un operaio tunisino che l’ha vista penzolare dal balcone al quarto piano e poi precipitare nel vuoto, senza emettere nemmeno un urlo. Sul caso la procura di corso Mazzini ha aperto un fascicolo e ha disposto il sequestro dei diari e del cellulare in uso alla 15enne, iscritta regolarmente al primo anno delle scuole superiori.

L’obiettivo è intercettare i pensieri della ragazzina, capire se nutrisse dei disagi emotivi, valutare il contesto sociale e familiare che sta sullo sfondo del dramma accaduto nel quartiere multietnico del Piano. Si è trattato di un volo di circa dodici metri, attutito solo in parte da uno stendibiancheria che è stato tranciato dal peso del suo esile corpo. Da una prima disamina degli elementi analizzati dagli investigatori, non sarebbero emerse inquietudini tali da motivare quello che per gli inquirenti sarebbe da catalogare come il tentativo di un gesto estremo. Per intenderci, nessun annuncio, nessun tipo di grido d’allarme esplicito. C’è un dato però: i Servizi Sociali conoscevano il vissuto della ragazzina. Sembra che la loro attivazione risalga a poche settimane fa. Ad allertare i Servizi sarebbe stata la segnalazione arrivata dalla scuola che frequenta in maniera brillante la 15enne. In particolare, da un’insegnante che avrebbe raccolto le confidenze della ragazzina. Confidenze che avrebbero fatto leva sul viaggio in Bangladesh per cui la minore aveva anche rinnovato il passaporto. 


I timori


Perché aveva paura di quel viaggio? Sarebbe stato, almeno questo è risultato dagli accertamenti preliminari, temporaneo, di due o tre mesi al massimo. Chissà cosa deve aver pensato la ragazzina e agitato le sue notti: che forse un ritorno in patria e lo scontro diretto con la sua cultura così diversa da quella occidentale (dove ancora non sono rari i matrimoni combinati in età minorile) avrebbe potuto avere conseguenze sui diritti conquistati in Italia?; e che forse con quel viaggio non sarebbe mai potuta tornare sui banchi di scuola e, dunque, stoppare i sogni che affollano la mente di una ragazzina di 15 anni?

 

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