SENIGALLIA - Tanta, tanta gente per l'ultimo saluto a Claudio Gabbianelli. Dolore composto ma profondo, sguardi stravolti e un'assenza che già pesa perché "Gabbia", come lo chiamavano un po' tutti, sapeva farsi ben volere, sapeva scherzare e sapeva essere serio, sapeva usare la parola dolce e quella più forte. Strapiena la chiesa della Pace, in tanti hanno seguito la celebrazione dal piazzale nonostante il gran caldo e il sole che picchiava forte, quasi a ricordare quelle giornate al mare che Claudio tra un tuffo in acqua, una partita a carte e la solita sfida a racchettoni viveva con leggerezza e piacere. Proprio mentre si dilettava con uno dei passatempi preferiti - la partita a racchettoni con gli amici di sempre Danilo, Cristiano e Giancarlo - ha avvertito quel malore che nel giro di poche ore lo ha strappato ai propri cari. Dolore immenso che traspare dal volto della moglie Nadia, del figlio Gabriele che prova a dar forza alla mamma, sconvolta anche Giuliana, la madre di Claudio e il fratello Lucio che hanno salutato ad uno ad uno le tante persone che non sono volute mancare all'ultimo saluto. Toccanti le parole dell'omelia, intenso anche il momento - ed anche prolungato - chiesto per ricordare quanto ha fatto e quindi quanto ha lasciato Claudio. Tante cose, visibili e meno visibili, concrete e astratte, che ci sono oggi e che rimarranno anche domani. Non ci sarà più la voce fisica ma rimarrà - e questo concetto è stato sottolineato a più riprese - la voce che viene dal cuore. Quella che Claudio tanto in famiglia quanto con gli amici, sia al lavoro che nei momenti sapeva toccare con garbo ed equilibrio.
Senigallia, la chiesa della Pace piena
per l'ultimo saluto a Claudio Gabbianelli
di Stefano Torreggiani
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Lunedì 11 Luglio 2016, 18:36
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