Contratto part time di 30 ore settimanali, ma al mese ne lavora 246. Il resto? In nero

Camerieri e lavapiatti sottopagati, donne penalizzate. Sos della Cisl: «Non sono casi isolati, controllate

Contratto part time di 30 ore settimanali, ma al mese ne lavora 246. Il resto? In nero
Contratto part time di 30 ore settimanali, ma al mese ne lavora 246. Il resto? In nero
di Sabrina Marinelli
3 Minuti di Lettura
Lunedì 6 Maggio 2024, 04:35 - Ultimo aggiornamento: 15:53

SENIGALLIA Finti part-time per gli stagionali che lavorano a tempo pieno e vengono pagati per la metà delle ore in nero. Camerieri, addette alle pulizie e lavapiatti alcune delle professioni sottopagate. La denuncia arriva dalla Cisl che segnala come a subire queste condizioni siano soprattutto giovani e donne. Da pochi giorni si è celebrata la festa dei lavoratori ma quanti hanno avuto davvero un motivo per festeggiare? Se lo chiede Giovanni Giovanelli, referente Cisl Senigallia.

Le segnalazioni

«Continuano a giungere presso il nostro ufficio segnalazioni di part-time che camuffano lavoro a tempo pieno – spiega Giovanelli -, mancato riconoscimento degli istituti contrattuali, come straordinario e maggiorazioni, contratti di lavoro firmati dopo il periodo di prova e retribuzioni a parità di mansioni inferiori per le donne e per i giovani.

Servono controlli perché non parliamo di casi isolati». Spesso non denunciano i datori di lavoro per il timore di non essere richiamati e perdere l’occupazione, seppur precaria. «Abbiamo avuto un caso di un lavoratore con un contratto part-time di 30 ore settimanali – aggiunge il sindacalista – per un totale di 120 ore ma ne aveva lavorate effettivamente 246. La differenza è stata pagata in nero. Se il lavoratore non vuole noi non possiamo fare segnalazioni ma sono troppi i casi che stiamo registrando nel momento in cui si rivolgono presso i nostri uffici per il classico controllo delle buste paghe». Ad accettare queste condizioni sono soprattutto giovani e donne. «Molte donne segnalano che rispetto ad un contratto part-time non richiesto – aggiunge – effettuano lavoro supplementare arrivando all’orario pieno, per non parlare di chi lavora nella logistica e consegna dei pacchi che supera tranquillamente le ore contrattuali». Stagionali e non solo quindi. «E’ questo il modello dell’occupazione per i lavoratori del territorio di Senigallia? - si chiede Giovanelli -. La Cisl di Senigallia ritiene che sia giunto il momento di innalzare la qualità dell’occupazione e delle retribuzioni: occorre programmare pianificare le scelte economiche produttive di questo territorio integrando innovazione tecnologica, qualificazione del turismo, potenziamento delle filiere del terziario avanzato. Siamo convinti ed è questo il cambio di paradigma necessario, che serva superare i localismi e sottoscrivere un patto per l’occupazione di qualità».

I fattori

Potenziamento del trasporto pubblico locale, conciliazione tempi di vita e di lavoro, rafforzamento dell’offerta abitativa a prezzi calmierati per giovani coppie e lavoratori, potenziamento dei servizi per le famiglie, integrazione del welfare pubblico con quello aziendale sono per la Cisl alcuni dei principali fattori che accresceranno l’attrattività del territorio e favoriranno l’innalzamento delle retribuzioni e il superamento del lavoro sottopagato. Nei prossimi giorni la Cisl di Senigallia avvierà una serie di iniziative e una incisiva campagna di sensibilizzazione rivolta soprattutto ai giovani, per informarli sulle condizioni indispensabili per lavorare in regola, in sicurezza e per rifiutare proposte lavorative sottopagate e in nero.

© RIPRODUZIONE RISERVATA