ANCONA - Una raccomandata mai ricevuta. Tanto è bastato ad Alberto Montenovi, 69 anni, di Ancona, per vedersi minacciata la revoca della pensione di invalidità. La storia è degli ultimi mesi del 2022. A novembre dello scorso anno Montenovi si sarebbe dovuto sottoporre alla visita di una commissione medica per vedersi confermata la sua invalidità al 100%, già diagnosticata un anno prima e frutto di una laringectomia che dal 2017 gli impedisce di respirare, mangiare e parlare come prima.
L’intoppo
Un esame di routine: al massimo una scocciatura figlia della burocrazia. A quella visita, però, Alberto non si è mai presentato. E non certo per causa sua. «Che motivo avrei avuto per non andarci? Non serve avvitare una carrozzella per dimostrare che non parlo» si chiede, raccontando la sua storia. Di quella convocazione, infatti, Alberto non sapeva nulla. Nella sua cassetta della posta non è mai arrivata la lettera raccomandata con cui l’Inps avrebbe dovuto annunciargli i dettagli della visita.
A dirlo non è solo Montenovi ma anche l’Inps, nei cui registri quella raccomandata risulta mai consegnata. «L’hanno saputo il 2 novembre.
La svolta
L’Inps, allora, abbiamo provato a contattarla noi. E raccontato loro della disperazione dell’uomo, cui perfino il sindacato aveva sconsigliato di rivolgersi ad un avvocato viste le scarse possibilità di successo in un eventuale causa, l’Istituto di Previdenza ha deciso di approfondire la questione. «Molto probabilmente riusciremo a sentire il medico che segue il signor Montenovi ed a predisporre una nuova visita» dice un alto funzionario della sede Inps di Ancona. Non è ancora detta l’ultima parola.