ANCONA L’ultimo miglio dell’ex Umberto I. Potrebbe avvicinarsi alla fine l’epopea del vecchio ospedale civico. Chiuso dal 2003, avrebbe dovuto riaprire le porte in nuove vesti di Poliambulatorio ormai 6 anni fa. Poi il Covid e i ritardi. E ieri, finalmente, un (piccolo) primo passo verso la restituzione alla comunità della struttura. Nel pomeriggio si è infatti svolto il sopralluogo congiunto tra l’Ast, l’impresa incaricata dei lavori e la curatela che segue il crac Santarelli. L’obiettivo: definire i dettagli pratici dell’accordo per consentire agli operai di passare nell’area dell’ex Umberto I che ricade nel fallimento delle case luxury del residence “Il Cardeto”. Il nodo da sciogliere: l’allaccio dell’Enel, indispensabile per eseguire il collaudo finale del Poliambulatorio.
L’intesa
In questo banco di sabbia s’erano incagliati i lavori.
L’iter
«I lavori dovrebbero partire tra una decina di giorni e concludersi in altrettanti» spiega l’assessore Stefano Tombolini che ha partecipato all’incontro. Proprio il Comune era intervenuto nelle scorse settimane per cercare di accelerare i tempi della pax tra Ast e curatela. Terminati i lavori, «invieremo le prove fotografiche alla curatela che poi chiederà l’autorizzazione al giudice per liberare la strada» fa Tombolini. Dopodiché dovrebbero bastare un paio di giorni perché i tecnici dell’Enel completino l’allaccio. Quindi, il collaudo che richiederà 2 o 3 mesi. Al netto di intoppi. La prossima settimana è previsto un sopralluogo-bis. Resta il rebus dell’allestimento interno: la gara indetta dall’Ast per gli arredi sanitari e non sarebbe in dirittura d’arrivo. Finalmente, anche se nulla potrà restituire al quartiere i vent’anni persi e tutte le attività commerciali che hanno dovuto abbassare la saracinesca a causa di un progetto abbandonato per troppo tempo.