Pierpaolo Patrizietti, comandante dei vigili del Fuoco di Ancona: «Il Ciriachino d’oro? Che grande piacere. Riconoscimento a tutti i colleghi»

Sisma e alluvione in apnea. «Lo sforzo più grande: le ricerche di Mattia»

Il comandante Patrizietti: «Il Ciriachino d’oro? Che grande piacere. Riconoscimento a tutti i vigili del fuoco»
Il comandante Patrizietti: «Il Ciriachino d’oro? Che grande piacere. Riconoscimento a tutti i vigili del fuoco»
di Antonio Pio Guerra
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Lunedì 22 Aprile 2024, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 12:35

Il Ciriachino d’Oro andrà ai Vigili del Fuoco del Comando di Ancona. Pierpaolo Patrizietti, comandante dei vigili del Fuoco di Ancona, la domanda è scontata ma come avete appreso la notizia di questo riconoscimento? 
«È una notizia che ci fa grande piacere, soprattutto perché il riconoscimento è di carattere generale, per la nostra attività e non per un fatto specifico».

Anche perché non venite certo da anni tranquilli. Lei è al comando di Ancona da un paio d’anni ed ha già vissuto una alluvione ed un terremoto.
«Proprio il terremoto ci ha visti impegnati continuamente, per una ventina di giorni. In questo lasso di tempo abbiamo svolto 2600 verifiche. Col terremoto del 2016 ne effettuammo 2000. Si è trattato di un’attività diffusa sul territorio che ci ha impegnati tanto nonostante - per fortuna - i danni siano stati limitati». 
Tra l’altro, qualche settimana prima del terremoto di novembre, a settembre 2022 c’è stato l’alluvione di Senigallia. Un tour de force, no? 
«Praticamente siamo stati sempre in emergenza dal 15 settembre fino alla festa di Santa Barbara (patrona dei pompieri, si festeggia il 4 dicembre; ndr). Anzi, per l’alluvione abbiamo continuato le ricerche nei laghetti di Tre Castelli dell’ultima dispersa (la signora Brunella Chiù, ndr), fino a maggio». 
Poi c’è stato il capitolo delle allerte meteo. 
«Nel 2023 ne abbiamo avute cinque per vento forte che ci hanno impegnato ed hanno anche richiesto il supporto di altri comandi. Sono durate ciascuna due o tre giorni, per circa 200 interventi». 
In momenti di emergenza, le difficoltà possono aumentare se manca il personale. Qual è la situazione ad Ancona? 
«Noi rientriamo nelle carenze ordinarie di tutti i comandi, intorno al 15% del fabbisogno. Certo è che se ci fosse qualche unità in più, la situazione sarebbe ottimale. Ma soprattutto, nei prossimi due anni, avremo una carenza importante dettata dai pensionamenti di personale qualificato che dovremo ripianare».
Una mano potrà darvela il bagaglio di esperienza acquisito con le ultime emergenze. Quali sono gli interventi che portate nel cuore? Quelli dei quali siete più orgogliosi? 
«Sul fronte dell’alluvione, le ricerche di Mattia. Il personale ha messo a rischio la propria vita per quell’impresa. Hanno lavorato di notte, al buio, senza luce ed in mezzo al fango ed ai detriti. Il 4 dicembre 2022 abbiamo ricevuto 50 compiacimenti per l’attività svolta (quella notte, ndr), tutti relativi a fatti accaduti in un paio d’ore. Facciamo riferimento ai salvataggi di Sassoferrato, nelle auto. Oppure alla ragazza incinta salvata dall’acqua che arrivava fino al secondo piano». 
Veniamo al futuro. Per quanto è possibile prevedere, quali sono gli obiettivi che vi siete posti come Comando di Ancona? 
«Cercare di rispondere alle esigenze di sicurezza legate al territorio, anche in campi come l’antincendio boschivo, il soccorso di persone e la gestione di incidenti importanti. Il campo d’azione è vasto e non è facile mantenere e implementare il livello ma noi ci proviamo col massimo impegno». 
 

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