ANCONA Salta l’assistenza domiciliare e scolastica per un adolescente disabile. La famiglia fa causa al Comune. Il ricorso, presentato dall’avvocato Andrea Medici, riguarda l’assegnazione di assistenza all’autonomia e alla comunicazione sia scolastica che domiciliare, in relazione ad un regolamento comunale che risale al 1997. Al ragazzino, che frequenta la prima superiore, non sarebbe stata fornita alcuna assistenza.
L’udienza
La prima udienza davanti al giudice civile è stata fissata il 18 gennaio. Stando a quanto riferisce il Comune, che per la difesa ha affidato l’incarico all’avvocato Cinzia Tolomei, sono state seguite tutte le linee guida. Ma soprattutto i deficit dello studente non sarebbero così gravi da garantire quel determinato tipo di assistenza che invece ha chiesto la famiglia. C’è poi da considerare anche un altro fatto, ovvero che «quest’anno le domande per l’accesso ai servizi assistenziali di questo tipo, erogati dal Comune, si sono impennate considerevolmente - fa sapere l’assessore ai Servizi sociali, Manuela Caucci - e con il bilancio di previsione non ancora approvato le risorse a disposizione sono limitate».
Le versioni
Il ricorso promosso davanti al tribunale di Ancona ricade nella fattispecie delle controversie in materia di “discriminazione”. Secondo il Comune, al momento, sarebbe l’unico ricorso presentato per un caso del genere. «Non ce ne sono altri» conferma, infatti, l’assessore Caucci. Fatto sta, però, che le versioni delle parti sembrerebbero essere contrastanti. I ricorrenti lamentano la mancata assegnazione di ogni tipo di assistenza. Mentre l’assessore sostiene che al ragazzo «siano state assegnate meno ore rispetto a quanto richiesto».