ANCONA Un capoluogo ingessato, come il bilancio approvato prima di Natale dalla giunta Silvetti. Il grido d’allarme è arrivato forte e chiaro dalla voce dell’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Tombolini. «Non ci sono soldi per le manutenzioni stradali, neanche per tappare le buche». Il tonfo dell’affermazione, pesante come un macigno, ha rimbombato in tutta l’aula del Consiglio facendo calare il gelo. Noi l’abbiamo analizzato il bilancio di previsione, entrando tra le pieghe del capitolo manutenzioni. In tutto c’è 1 milione e 80mila euro, circa 200mila euro in meno rispetto al passato. L’assessore, nel frattempo, ha proceduto a mappare le strade martoriate della città. Sono 209 le vie che necessitano urgentemente di essere sistemate. Un lavoro meticoloso e molto lungo che, però, rischia di rimanere fine a se stesso. Perché nelle casse comunali non ci sono risorse per dare seguito agli interventi.
I conti
Basti pensare che per la manutenzione ordinaria di marciapiedi e strade sono stati stanziati 470mila euro derivanti dal fondo Imu-Tasi. Altri 470mila euro sono per la manutenzione degli edifici scolastici ed edifici pubblici. Un piccolo calcolo: 63 sono gli edifici scolastici, circa 25 quelli di proprietà comunale. Se si volesse fare una semplice media verrebbe 5mila e 300 euro di risorse da impiegare per ciascuno stabile. Sì, è una media. Ma anche lo spostamento al bilancino delle somme all’interno di questo povero tesoretto non riuscirebbero a mettere in condizioni l’amministrazione comunale di fare chissà che manutenzioni. E ancora: 90mila euro, non ancora finanziati, per lo sfalcio dei bordi stradali. Ricordiamo che anche l’assessore al Verde urbano, Daniele Berardinelli, aveva lamentato l’assenza di risorse sufficienti a sostenere il carico di spese per il la manutenzione del verde.
La manovra
Dai corridoi di Palazzo del Popolo si parla da tempo di una variazione di bilancio per compensare alcuni squilibri. L’assessore competente, Giovanni Zinni, l’aveva annunciata per gennaio, poi rinviata a febbraio. Ora si sente dire di una manovra in corso di relazione e attesa prima di Pasqua. Venti giorni di passione per capire dove andare a recuperare quei soldi che potrebbero rasserenare, se non altro fino a fine anno, l’assessore ai Lavori pubblici. Ma la coperta sembra troppo corta. Nel bilancio di previsione sono stati messi 2 milioni in più per i servizi sociali, facendo salire la quota a circa 7 milioni di euro. Per carità, vietato lesinare sul sociale. In fin dei conti quella somma rispecchia in toto quella che veniva immessa anche dalla precedente amministrazione, ma a pre-consuntivo. Ovvero a fine anno. Nel senso: la Mancinelli prevedeva 5 milioni sul sociale che, poi, a fine anno diventavano 7. Mentre adesso si è scelto di partire subito col botto.
Le tariffe
Ora a Zinni tocca giocare la partita più complicata. Tagliare di qua e di là. Ma dove? Il quesito è amletico. Altrimenti non resta che rimodulare le tariffe comunali. Il possibile rialzo dei prezzi della sosta l’avevamo annunciato già il 1° febbraio. Un’operazione che il Comune potrà evitare, forse, magari solo temporaneamente, mettendo mano ad altri capito della spesa corrente.