ANCONA C’è chi faceva shopping o andava in palestra invece di accudire l’anziana madre disabile, ma intanto godeva dei permessi retribuiti previsti dalla legge 104. C’è anche chi arrotondava lo stipendio di notte, facendo l’autista per un’azienda di trasporti privata, salvo poi arrivare con le occhiaie, all’indomani, sul posto di lavoro. Ma il premio “furbetto dell’anno” l’ha vinto un dipendente che, durante un periodo di malattia, invece di stare a casa e curarsi, andava a trovare l’amante a Rimini. Storie che sembrano uscite da un filmetto della commedia all’italiana e che invece trapelano da Conerobus dove, tra centinaia di stakanovisti e lavoratori integerrimi, si nascondeva qualche marpione, convinto di poter fare i propri comodi senza essere mai “sgamato” dall’azienda partecipata dal Comune.
I pedinamenti
Ma i nodi (tutti?) sono venuti al pettine, grazie anche alle ricerche e ai pedinamenti condotti dai detective di un’agenzia privata a cui la Conerobus si è rivolta in passato, su ingaggio dell’ex presidente Muzio Papaveri.
I furti
Furbastri, ma anche ladri. Come il 47enne che, armato di cacciavite, aveva l’abitudine di rubare le monete dalle macchinette che distribuiscono i biglietti a bordo dei bus. L’avrebbe fatto almeno 21 volte, secondo i poliziotti della Squadra Mobile che l’hanno denunciato. E così si sarebbe intascato 1.700 euro. Poi sono arrivate le dimissioni. Rischia il processo pure la cricca di una decina di persone che si sarebbero organizzate per stampare e vendere abusivamente duplicati di biglietti. Erano stati scoperti nell’aprile 2022, ma in quell’occasione era stato un passeggero, insospettito da un ticket anomalo, a indossare i panni del detective.