Cade in una voragine e si rompe una gamba. La beffa: deve ridare al Comune 27mila euro

Infortunio per gettare i rifiuti, sentenza di primo grado ribaltata in appello. Ora la Cassazione

Infortunio per gettare i rifiuti, sentenza di primo grado ribaltata in appello. Ora la Cassazione
Infortunio per gettare i rifiuti, sentenza di primo grado ribaltata in appello. Ora la Cassazione
di Stefano Rispoli
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Domenica 3 Marzo 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 06:57

ANCONA - In primo grado il tribunale civile aveva riconosciuto la piena responsabilità del Comune che, nel rispetto della provvisoria esecutività della sentenza, aveva versato alla controparte quasi 27mila euro a titolo di risarcimento per i danni patiti a causa della cattiva manutenzione del verde. Ma in appello il verdetto è stato ribaltato: il 60enne anconetano, secondo i giudici, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione al terreno, prima di avvicinarsi ai cassonetti per gettare l’immondizia, e rendersi conto della presenza di una buca.

La ricostruzione

Una beffa per l’uomo che, cadendo, si procurò una frattura alla gamba e fu costretto ad operarsi, per una prognosi di circa 40 giorni.

Ora il Comune gli chiede indietro l’intero importo liquidato, più le spese legali per il doppio grado di giudizio: in definitiva, oltre 30mila euro. Il 60enne, assistito dall’avvocato Mirco Rossini, ha impugnato la sentenza d’appello e confida in un ribaltone in Cassazione. Il Comune ha dato incarico all’avvocato Massimo Sgrignuoli di costituirsi anche nell’ultimo grado di giudizio. Ma l’udienza non è stata ancora fissata, a 10 anni dai fatti. Era infatti il 24 ottobre 2014 quando il 60enne si infortunò gravemente a causa di una buca.

Era andato a gettare della spazzatura: arrivato in zona Montacuto, accostò l’auto davanti ai cassonetti collocati sul ciglio della strada, ma nel momento in cui scese per conferire i rifiuti, piombò in una voragine che, secondo il ricorrente, era nascosta sotto la vegetazione incolta e si fratturò una gamba. In primo grado il giudice ha riconosciuto la piena responsabilità del Comune, che avrebbe dovuto tagliare l’erba e sistemare la strada, condannandolo a un risarcimento da 26.748 euro

. I giudici d’appello, invece, pronunciandosi nel luglio scorso, hanno ribaltato la sentenza, sostenendo che l’infortunio sia stato il frutto di un caso fortuito, attribuendo di fatto tutte le responsabilità al cittadino che avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione al terreno, proprio perché i cassonetti si trovavano vicini all’erba alta.

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