ANCONA Si muovevano in branco con l’obiettivo di seminare terrore e danni nei negozi del centro. In particolare, avevano preso di mira H&M in corso Garibaldi, assaltandolo per due volte nel giro di una settimana. Il risultato? Stando agli accertamenti disposti dalla procura (ordinaria e minorile) sempre lo stesso: scatenare il caos nei camerini, ascoltare la musica a tutto volume, urlare cori da stadio, insultare le povere commesse e fare pipì nell’ascensore. A tre anni dai fatti, due componenti della gang sono finiti a giudizio davanti al giudice Luca Zampetti.
Le accuse
Entrambi 22enni residenti nel capoluogo dorico, uno è originario della Costa d’Avorio, l’altro della Nigeria.
I fatti
Per quanto riguarda il pomeriggio del 21 agosto, gli imputati sono accusati di aver fatto irruzione in negozio ascoltando musica a tutta volume, ballando e urlando nei vari spazi dello store. Il tutto sotto gli occhi dei clienti che stavano cercando di fare shopping. In più, il branco si sarebbe divertito a sferrare colpi contro l’ascensore. A un certo punto, per stoppare il caos, era intervenuta una dipendente del negozio. «Fate basta, calmatevi» avrebbe detto la commessa. La risposta ottenuta: «Sei una femmina, stai zitta e torna a lavorare».
Il secondo round
Una settimana dopo il secondo blitz. Anche in questo caso, la procura ha messo in conto: insulti, canti, cori da stadio e capi d’abbigliamento gettati a terra. Ma anche il delirio scoppiato nei camerini, utilizzati come piste da ballo e stage per il canto. Inoltre, la gang avrebbe fatto pipì in ascensore. Sui blitz avevano indagato i carabinieri, allertati in entrambi i casi dal personale del negozio. Il processo inizierà il 6 settembre. La prima udienza è slittata per un difetto di notifica. Gli imputati sono difesi dall’avvocato Ennio Tomassoni.