Cerreto d'Esi, Titti uccisa in casa con 43 coltellate, al via il processo contro l’ex marito. Parte civile, la figlia 17enne testimone del delitto

Panariello chiede l’abbreviato, il giudice si riserva

Cerreto d'Esi, Titti uccisa in casa con 43 coltellate, al via il processo contro l’ex marito. Parte civile, la figlia 17enne testimone del delitto
Cerreto d'Esi, Titti uccisa in casa con 43 coltellate, al via il processo contro l’ex marito. Parte civile, la figlia 17enne testimone del delitto
di Federica Serfilippi
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Martedì 30 Aprile 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 11:46

CERRETO D’ESI - Massacrata sul letto con 43 coltellate: al via il processo contro l’ex marito, Franco Panariello. Il 55enne originario di Torre del Greco si trova in carcere dal giorno del delitto, avvenuto lo scorso 14 ottobre nella casa di Cerreto d’Esi che la coppia condivideva prima che la moglie, Concetta Marruocco, sporgesse denuncia ai carabinieri per maltrattamenti in famiglia.

L’udienza

Ieri si è svolta la prima udienza davanti al gup Francesca De Palma, che dovrà anche vagliare la richiesta di giudizio abbreviato inoltrata dal difensore Ruggero Benvenuto.

Intanto, sono state accolte le richieste per costituirsi parte civile: al processo ci sarà la figlia 17enne della coppia, assistita dall’avvocato Andrea Nobili. La ragazza era in casa al momento del delitto e anche lei, stando alla procura, era stata vittima dei soprusi del padre. Parte civile saranno anche la sorella di Titti, uno dei due figli (con avvocato Giuseppe Villa) e l’associazione Artemisia, lo sportello antiviolenza a cui si era rivolta l’infermiera per chiedere aiuto.

La richiesta di rito alternativo è tutta da valutare. La contestazione per Panariello è omicidio volontario aggravato, che potenzialmente prevede l’ergastolo. Nonostante questo, la difesa ha comunque avanzato l’istanza, chiamando in causa anche la Corte Costituzionale sulla natura del vincolo affettivo: se il divorzio, al momento del delitto, fosse stato già effettivo, l’aggravante del legame di parentela sarebbe venuto meno.

La furia omicida (Panariello è reo confesso) era esplosa quando sul 55enne pendeva l’ordine di non avvicinarsi a moglie e figlia. Di notte, partendo da Fabriano, aveva raggiunto Cerreto d’Esi e aggredito Titti sul letto con 43 fendenti, di cui tre fatali. Alla figlia: «Chiama i carabinieri, ho fatto un casino». Di lì, l’arresto. Il processo per i maltrattamenti è ancora pendente. Il 14 maggio la prossima udienza per la tranche dell’omicidio. Il gup, probabilmente, deciderà in merito alla richiesta di abbreviato.

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