Schedina Totocalcio, Lino Banfi
«Esiste ancora? Che chezzo dite»

Schedina Totocalcio, Lino Banfi: «Esiste ancora? Che chezzo dite»
Schedina Totocalcio, Lino Banfi: «Esiste ancora? Che chezzo dite»
di Franco Pasqualetti
2 Minuti di Lettura
Martedì 18 Settembre 2018, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:15
Ha raccontato come nessuno il mondo dei giocatori del Totocalcio. Con il suo Bar dello Sport ha disegnato uno spaccato tutto italiano di una passione per calcio e scommesse.

Schedina intramontabile, quelli che ancora sognano un 13 anzi un 14

Lino Banfi, l'avvocheto del film cult anni 80, cosa ha rappresentato la schedina?
«È stata la compagna di centinaia di fine settimana degli italiani, quanto era bella quell'Italia. Quando il sogno del tredici ci portava lontano e, la maggior parte delle volte, si fermava dopo poche colonne...».
Ma lo sa che la schedina non è mai morta? Esiste ancora, si può compilare...
«Ma che chezzo dice? Non ne sento parlare da una vita».
Eppure è così.
«E che montepremi raggiunge?»
Una media di 100mila euro a domenica.
«Naaaa (ride, ndr.). Guardi, per quanto ho amato la schedina farei anche da testimonial in questo senso. Un paio di anni fa mi offrirono l'opportunità di pubblicizzare delle slot machine con Oronzo Canà (L'allenatore nel pallone, ndr.), mi offrivano una valanga di soldi ma ho detto di no. Ci sono persone che soffrono di ludopatia e famiglie distrutte per questa piaga. La schedina è un'altra cosa: se tornasse di moda, offrirei il mio volto come testimonial».
Lei nel film centrava il 13...
«Sì, ed ho voluto raccontare la difficoltà di un poveraccio che in una domenica pomeriggio diventa ricco. Mi divertii tanto, ma mi rendo conto che quella era un'altra Italia. Più bella di quella di oggi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA