A cavallo tra arte e moda: ex boutique
Hèrmes è una capsula del tempo

A cavallo tra arte e moda: ex boutique Hèrmes è una capsula del tempo
di Maria Teresa Bianciardi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 15 Marzo 2018, 13:42
Una capsule del tempo atterra nella capitale da Hèrmes celebrando il gioco attraverso quello che poi è il tema dell’anno della storica maison francese. È tempo di giocare dunque grazie ad esperienze ludiche e inedite, ad un racconto scenografico, firmato dalla designer Matali Crasset e dal curatore d’arte contemporanea Stéphane Corréard. Per nove mesi, da marzo a dicembre (e in tre tempi), l’ex boutique Hermès di via Condotti è stata trasformata in uno spazio temporaneo di vendita dove sono presentati gli oggetti della collezione Hermès nella loro trasversalità.

Il progetto
Animati dallo spirito ludico di tre inventori di ieri, i prodotti dialogano con oggetti della collezione Émile Hermès, del conservatorio della maison e con opere di artisti contemporanei. Giochi di prestigio, magie illusionistiche e altre spettacolari attrazioni si avvicendano a bordo di una stravagante capsula del tempo che ospita al suo interno, a turno e per tre mesi ciascuno, gli universi di Jean-Eugène Robert-Houdin, Georges Méliès e Raymond Roussel. Illustri personalità francesi del XIX secolo e contemporanei di Émile Hermès, nipote del fondatore della maison. Rappresentano i supereroi di una fantasia in tre tempi. Tre sequenze, tre temi (gli oggetti, la luce e le parole) e tre giochi di prestigio creano un viaggio attraverso oggetti in collezione, curiosità, invenzioni, trucchi e bauli dei ricordi. Le opere delle artiste Louise Hervé e Chloé Maillet, Yves Netzhammer e Jean-Michel Alberola fanno eco agli universi di Robert-Houdin, Méliès e Roussel.

In mostra
Tutti prendono parte a questa gioiosa ricreazione, fra decorazione e trompe-l’oeil, teatro in miniatura, effetti ottici e casa mobile. In mostra orologi, guanti, cappelli, ma anche skateboard e biciclette . Il viaggio sarebbe iniziato nel marzo 1908 a Roma, con una proiezione cinematografica nei giardini di Villa Medici. Fantasia? Non si sa. Una sola certezza. In quell’occasione Émile Hermès, Georges Méliès e Raymond Roussel avrebbero potuto incontrarsi, chiacchierare, divertirsi. Tra gli oggetti in mostra di Jean-Eugène Robert-Houdin, tra levitazione, invenzione, oggetti che scompaiono, si trasformano, guanti e cappelli animati, automi in azione, storie fantastiche da ascoltare ed enigmi da risolvere. Tutto è illusione nella capsula che racconta l’universo del mago Jean-Eugène Robert-Houdin. Dall’orologio da taschino della collezione Émile Hermès all’orologio Arceau, da un ‘nécessairè da viaggio allo skateboard o alla bicicletta ‘Le Flâneur’ d’Hermès, humour e serietà vanno a braccetto. Le meraviglie si propagano fino alla Galleria del Prestigio, accanto alla capsula del tempo, occupata dalle artiste Louise Hervé e Chloé Maillet, ispirate dalla scienza e dalla finzione. Il cineasta e illusionista Georges Méliès prende il posto di Jean-Eugène Robert-Houdin, del quale ha acquisito nel 1888 il teatro a lui intitolato. Si volta pagina.

Fusion time
Passato e presente si incontrano, tra l’ingegnosità di un fermaglio, accessori e oggetti esposti, composti, ricomposti. Una poesia, tinta di libertà e leggerezza, che invade anche la Galleria del Prestigio, dove le sculture, i video e i disegni firmati da Yves Netzhammer fanno eco ai film di Méliès. Con Raymond Roussel ci si mette in viaggio in una capsula che assomiglia a una roulotte. Come quella concepita dallo scrittore, poeta e inventore Raymond Roussel, con cui partì nel 1925 per esplorare l’Alsazia e la Svizzera. Sedile, plaid, letto pieghevole, piatti, bauli…
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