Strage in disco, i legali del 17enne:
«Incensurato, mai prima in comunità»

Strage in disco, i legali del 17enne: «Incensurato, mai prima in comunità»
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Martedì 18 Dicembre 2018, 11:28
CORINALDO - Riceviamo, e pubblichiamo,  da parte degli avvocati Andrea Mone e Margherita Zambelli, difensori del 17enne sospettato di aver utilizzato uno spray urticante alla Lanterna Azzurra.
“Con riferimento a quanto pubblicato in data 14/12/218 sul sito www.corriereadriatico.it” nell’articolo “Il ragazzo dello spray va in comunità. Dei feriti solo 3 in terapia intensiva”, si rappresenta quanto segue.
Nel predetto articolo sono state effettuate ricostruzioni fattuali del tutto infondate attribuendo al minore nostro assistito circostanze in veritiere e comportamenti mai tenuti, gravemente lesivi dell’immagine personale del minore coinvolto e della famiglia di quest’ultimo.
In particolare nell’articolo si afferma “ È tornato ieri in comunità il 17enne indagato per aver utilizzato lo spray urticante venerdì sera alla Lanterna Azzurra. Nel pomeriggio di ieri il Tribunale dei minori ha emesso un provvedimento che prevedeva l’affidamento del minore presso una comunità riabilitativa della regione. Del provvedimento sono stati informati i carabinieri ed i servizi sociali che hanno seguito il suo trasferimento. Per il ragazzo si tratta di un ritorno in comunità. Dopo aver vissuto per un periodo della sua vita a casa dei nonni, in una frazione alle porte della città, era stato affidato ad una comunità di Rimini. Era uscito da meno di un anno. Nel marzo 2018 si era trasferito a casa della madre in un’altra frazione”. E ancora “Oltre alla strage della Lanterna Azzurra, di cui ha negato ogni addebito, dicendo di non esserci nemmeno stato, è finito nei guai per la droga trovata in suo possesso. Inoltre la polizia l’ha denunciato per concorso in rapina per un episodio avvenuto la notte di Halloween nel centro storico di Senigallia. Tutti episodi avvenuti quando ormai il ragazzo era uscito dalla comunità di Rimini perché riabilitato. La decisione del Tribunale dei minori di mercoledì, di lasciarlo libero, aveva sorpreso tutti. Il giudice ha ritenuto che per lui sarebbe stato opportuno un periodo in comunità”.
Contrariamente a quanto riportato nell’articolo, il minore non è mai stato sottoposto a provvedimenti personali restrittivi e/o riabilitativi, né in passato è mai stato collocato in alcuna comunità.
Non corrisponde pertanto al vero la circostanza menzionata nell’articolo in oggetto circa un ritorno in comunità del minore, al quale – è doveroso ricordare- non sono mai state applicate forzosamente, né in passato né in virtù delle attuali vicende giudiziarie, misure restrittive. In ordine infine agli ulteriori fatti penali che nell’articolo vengono attribuiti al minore, è doveroso ribadire che lo stesso è incensurato. Le suddette informazioni prive di qualsivoglia fondamento hanno procurato un fortissimo nocumento al minore coinvolto e alla sua famiglia, già fortemente turbati dall’intera vicenda”.

 
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