PESARO - Ha rubato le offerte in chiesa rovistando nei locali parrocchiali, ma in tribunale ieri nell’udienza di apertura del processo il sacerdote ha perdonato il ladro e invocando «la misericordia di Dio» ha rimesso la querela. Il fatto risale al 17 gennaio quando il sacerdote della chiesa parrocchiale di Osteria Nuova di Montelabbate aveva sentito dal suo appartamento sopra la chiesa un rumore di mobili spostati che proveniva dall’interno del luogo religioso. Insospettitosi il prete aveva quindi visionato le telecamere di videosorveglianza collegate con chiesa e parrocchia notando un estraneo armeggiare tra i mobili della sacrestia e la cassetta delle offerte.
Faccia a faccia
A quel punto aveva deciso di scendere per chiedere delle spiegazioni: che cosa ci faceva quell’uomo in chiesa? Cosa cercava o cosa voleva? Poco dopo si era ritrovato di fronte allo sconosciuto ripreso dalle telecamere sorprendendolo a rovistare all’interno del confessionale.
Allertati i carabinieri
Al parroco non è restato altro che allertare i carabinieri della stazione di Montecchio di Vallefoglia e denunciare il fatto. I militari, visionando le immagini del circuito di sorveglianza, avevano poi scoperto che l’uomo aveva in effetti rovistato in diversi mobili, compreso quello all’interno della cappella che conteneva altre offerte dei fedeli. Il lucchetto che lo assicurava era stato forzato, e i soldi ormai spariti. I carabinieri, partendo dalle immagini delle telecamere, sono tuttavia riusciti a risalire all’identità del sospettato nel giro di sole ventiquattro ore. Il giorno seguente, infatti, avevano poi sottoposto al parroco alcune foto della persona sospettata e che era stata immediatamente riconosciuta. Un 34enne di origini argentine residente nella provincia di Rimini, noto alle forze dell’ordine e già gravato da diversi precedenti penali, che è finito a processo con l’accusa di furto aggravato. Ieri in aula si è presentato il prete vittima del furto accompagnato dall’altro sacerdote della parrocchia rimettendo la querela. Il sacerdote anziano ha infatti «invocato la misericordia e il perdono di Dio». Mancando la querela di parte, così come prevede la legge Cartabia, il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere. L’imputato era difeso dall’avvocatessa Claudia Fabiani.