Monte Giove di Fano luogo dell'anima, ma la politica preferisce le feste private. Giacomoni: «Scelta di destra»

Monte Giove di Fano luogo dell'anima, ma la politica preferisce le feste private. Giacomoni: «Scelta di destra». Nella foto l'eremo dei monaci camaldolesi
Monte Giove di Fano luogo dell'anima, ma la politica preferisce le feste private. Giacomoni: «Scelta di destra». Nella foto l'eremo dei monaci camaldolesi
di Lorenzo Furlani
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Domenica 21 Aprile 2024, 04:15 - Ultimo aggiornamento: 11:39

FANO Non piace al consiglio comunale l’idea di connotare le colline di Monte Giove e Prelato come luoghi dell’anima.

Eppure da 400 anni sulla sommità di Monte Giove svetta l’eremo dei monaci camaldolesi, sul primo declivio verso la città sorge dal 1968 il convento delle benedettine e sulla stessa collina è stato recentemente autorizzato il monastero dei trappisti. Mentre, le vicine Ville alta e bassa del Prelato sono case per ferie, affittabili in autogestione, destinate a gruppi ecclesiastici, giovani, associazioni, famiglie, eventi e iniziative con finalità religiose. Un territorio, insomma, vocato alla preghiera e all’accoglienza in un contesto agricolo che fonde mirabilmente natura e attività antropiche.

La proposta

Perciò, la consigliera del Pd Agnese Giacomoni aveva presentato un’osservazione al Prg per individuare tra la Flaminia, Centinarola, il torrente Arzilla e via Patuccia “una zona silenziosa in aperta campagna”, secondo un decreto del Ministero della transizione ecologica, in cui consentire solo attività agricole, residenze, bed and breakfast e monasteri.

Suggerita la seguente cartellonistica: “Città di Fano. Colline di Monte Giove e Prelato luoghi dell’anima. Custodiamo, in silenzio, la poesia del creato, rispettando la vocazione agricola e religiosa”.

Le contestazioni

L’osservazione, con il parere favorevole dell’ufficio urbanistica, è stata bocciata in modo trasversale: 13 no, 4 sì e 4 astenuti. La Lega con Ilari e il Pd con Fumante l’hanno contestata in difesa delle attività economiche con intrattenimento musicale che si svolgono su quelle colline, FdI con Tarsi ha segnalato che la tutela del silenzio in quella zona costituirebbe un privilegio rispetto a chi abita in altre colline.

Eppure l’osservazione precisava che sono fatti salvi i diritti acquisiti (quindi le attività autorizzate) e oggettivamente quell’area è un unicum in tutto il comune. Inoltre, il dirigente ha spiegato che per eventi particolari sono ammesse deroghe ai limiti acustici, mentre l’assessora Cucchiarini e la consigliera Luzi hanno riferito che vengono segnalati molti schiamazzi notturni, anche con qualche denuncia, tra Monte Giove e Prelato.

L'atteggiamento ridanciano

Con Serfilippi della Lega il dibattito ha assunto addirittura una piega ridanciana per il riferimento a un canile sotto il monastero che con l’abbaio sfora i decibel previsti già ora.
Giacomoni chiarisce che erano stati il sindaco e Fanesi a invitarla a presentare l’osservazione dopo un precedente emendamento bocciato.

«La falsità e l’opportunismo regnano sovrani nell’attuale governo della città - protesta Agnese Giacomoni -. Il diritto a disturbare la quiete di un'area sacra come Monte Giove e Prelato da parte dei proprietari delle ville non andava consentito. È di sinistra difendere il privilegio dei ricchi possidenti e lasciare che le periferie, dove vivono '4 gatti', non abbiano aria buona da respirare (il riferimento è al polo logistico all'ex zuccherificio, ndr)? Questa di Seri è una politica di destra».

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