Fano, moglie e bimba segregate in casa per anni dal marito orco con la la complicità di madre e fratello. «Siete schiave»

Fano, moglie e bimba segregate in casa per anni dal marito orco, con la la complicità di madre e fratello
Fano, moglie e bimba segregate in casa per anni dal marito orco, con la la complicità di madre e fratello
di Luigi Benelli
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Mercoledì 13 Dicembre 2023, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 13:46

FANOMoglie e figlia segregate in casa per anni. Di questa pesante accusa deve rispondere un 32enne, in concorso con il fratello e la madre (41 e 60 anni). Secondo la querela sporta dalla ex moglie, una macedone oggi di 27 anni, l’uomo residente a Fano, avrebbe chiuso in casa lei, ancora minorenne all’epoca dei fatti (nel 2013) e la figlia nata dal loro matrimonio (oggi 10 anni). Avrebbe quindi privato tutte della loro libertà, esercitando un controllo sugli spostamenti già dai giorni successivi alla nascita della bimba.

Dunque vengono contestati anni di privazioni di essenziali mezzi di sussistenza, segregandole a casa e impedendo loro di avere contatti con altri familiari.

L’uomo non avrebbe fatto tutto da solo, ma con l’aiuto del fratello più grande e della loro madre, che per l’accusa avrebbe avuto il ruolo di istigatrice. Tra le accuse anche quella di maltrattamenti per aver sottoposto la moglie a vessazioni e violenze fisiche e verbali. «Vattene, sei una schiava, buttati dalla finestra».

«Sei stupida»

E ancora: «Sei stupida, siete qui come schiave» riferendosi anche alla sorella di lei. L’avrebbe anche costretta a subire gli ordini familiari come pulire casa e cucinare per tutti. Poi sberle, schiaffi e pugni in testa, oltre a calci e tirate di capelli. Condotte contestate anche al fratello e alla madre. Tra l’altro il fratello aveva una relazione con la sorella della moglie. Condotte che hanno portato le vittime a vivere nell’ansia e nella paura, in un clima esasperato e invivibile. Poi le minacce alla moglie di non farle più vedere la figlia, cosa che viene contestata in un episodio del 2020 quando la donna sarebbe rientrata in Macedonia senza la bimba. Data da cui viene accusato di aver impedito ogni contatto. Non solo, avrebbe ottenuto l’affido esclusivo della figlia impedendo il contradditorio alla ex. A completare il quadro accusatorio anche l’accusa di violenza privata per aver picchiato le due donne per impedirle di denunciare le angherie subite, costringendole a fuggire in Macedonia, motivo per cui l’indagato è accusato anche di sottrazione di minore. Secondo la querela dunque 7 anni di segregazione. Ieri il giudice ha invitato le difese a depositare una memoria per una richiesta di rito abbreviato condizionato all’ascolto dei testi. L’avvocato Enrico Cipriani difende il marito ed è pronto a smontare le pesanti accuse. Tutto sarebbe partito, secondo la difesa, da una separazione giudiziale notificata tramite il consolato in Macedonia. Attriti familiari sfociati in un’accusa gravissima. La vittima non si è costituita parte civile.

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