L'esperto
Ben lo sa la Copromo che per registrare il suo marchio di fabbrica con la figura della statua della Fortuna di piazza, deve pagare alla Amministrazione Comunale 100 euro al mese. In tale contesto infatti trovano applicazione coordinata sia il codice dei Beni Culturali che quello della proprietà industriale. E il Comune, non può far altro che applicare la legge, ritenendo tra l’altro di prendere in considerazione la richiesta in ragione del fatto che la ditta richiedente è una delle più significative realtà operante nel settore della commercializzazione delle vongole in ambito cittadino con diffusione in ambito nazionale e in Spagna. Se qualcuno riteneva che l’immagine della statua della Fortuna, quale patrimonio cittadino, fosse alla portata di tutti e potesse essere utilizzata liberamente, nel caso della Copromo, anche come luogo di provenienza del prodotto e marchio di fabbrica, si sbaglia clamorosamente. Dura lex sed lex!. Eppure la stessa ditta, come altre che volessero utilizzare un logo tratto da una immagine significativa di Fano, non concorrerebbe alla promozione della città?
Lo riconosce anche lo stesso Comune, là dove giustifica la concessione del logo, con la seguente motivazione: “Dato atto che la richiesta del privato in questione, pur essendo riconnessa ad una attività lucrativa e commerciale, non pone in essere uno sfruttamento dell’immagine del bene culturale, in quanto tale, in un’ottica di mero profitto; quindi oggetto della autorizzazione non è solo la riproduzione dell’immagine stilizzata della dea Fortuna finalizzata alla commercializzazione del prodotto ittico, quanto anche alla divulgazione di una immagine identitaria della città di Fano”.
Obtorto collo
E per questo il Comune si è limitato ad applicare un canone tutto sommato ridotto, riconoscendo il riflesso turistico e di promozione capillare della città conseguente alla diffusione anche internazionale del marchio. «Magari ce ne fossero di ditte – ha dichiarato l’assessore al turismo e al commercio Etienn Lucarelli – che identificassero i loro prodotti con simboli della nostra città; oltre a farsi portatori della storia, delle tradizioni e della cultura della stessa, ne promuoverebbero la forza attrattiva!».
Il riconoscimento
Non ultimo quello del Carnevale in procinto di essere riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale della umanità. Ovviamente l’esclusività concessa alla Copromo riguarda solo l’utilizzo del marchio da essa stessa realizzato, nulla vieta ad un’ altra ditta di utilizzare la statua della Fortuna o qualsiasi altra immagine di Fano inserita in un marchio diverso.