Fano, la città e la Gandiglio piangono
Athos Salucci, il preside amato da tutti

Fano, la città e la Gandiglio piangono Athos Salucci, il preside amato da tutti
di Osvaldo Scatassi
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Febbraio 2019, 05:10
FANO - Solo un uomo di grande forza interiore può uscire dall’ospedale, dopo essere stato sottoposto a una sessione di terapia, e tornare al proprio lavoro come se niente fosse. Da circa due anni era tormentato da una grave malattia, ma Athos Salucci, cinquantasettenne dirigente dell’istituto comprensivo Gandiglio a Fano, ha dedicato alla scuola anche le ultime energie. Ieri mattina è morto nella sua abitazione in via degli Oleandri a San Lazzaro, intorno alle 8 gli insegnanti e gli studenti hanno saputo che non l’avrebbero più visto, indaffarato ma sereno e sorridente, nel suo ufficio in piazzetta Grimaldi. «La città di Fano perde un educatore sensibile, appassionato, e un protagonista della vita civile e culturale nella nostra comunità», hanno scritto in un messaggio di cordoglio a quattro mani il sindaco Massimo Seri e l’assessore comunale ai Servizi educativi, Samuele Mascarin.
  
«Mancheranno a tutti noi – hanno proseguito – le sue doti e le sue qualità profuse nel mondo della scuola e costantemente dedicate alla crescita e all’educazione delle giovani generazioni». Il funerale sarà celebrato dopodomani alle 15 in Duomo, il feretro sarà poi tumulato nel cimitero urbano. Salucci lascia la moglie Cristina, i figli Lorenzo e Simone e una numerosa famiglia.
 
Diplomato al conservatorio, laureato al Dams di Bologna, nella sua carriera scolastica ha sempre portato con sé l’amore per la musica, che ha insegnato per circa vent’anni in un istituto comprensivo a Montemarciano, in provincia di Ancona. Nel settembre 2007 ha assunto la dirigenza della Gandiglio, che ha nella sua proposta formativa un corso di musica, l’unico nel panorama fanese ad avere l’insegnamento curricolare di quattro strumenti: clarinetto, chitarra, flauto traverso e pianoforte. Una scuola, la Gandiglio, che in questi anni si è distinta per iniziative su temi di rilevanza sociale e civile, come gli incontri su bullismo e cyber-bullismo o con Franco Perlasca, il figlio di Giorgio, un uomo giusto che durante la seconda guerra mondiale riuscì a salvare oltre 5.000 ebrei ungheresi dai lager nazisti fingendosi un diplomatico spagnolo. «Salucci era una persona così buona e così brava – ricorda Lorena Calibani, vice preside fino allo scorso anno scolastico – che al lavoro ci si andava volentieri, nonostante i tanti problemi quotidiani. Una persona molto corretta, disponibile, sorridente e solare. Ci siamo scambiati un messaggio, domenica scorsa, e ho intuito che le cose stavano precipitando, ma non immaginavo che sarebbe avvenuto tanto in fretta».
 
«Abbiamo perso una persona dalla grande umanità, che affrontava i problemi con pacatezza, cercando di mettersi sempre dalla parte del più debole. Ci mancherà», dice l’insegnante Daniela Furbetta. «Una persona straordinaria, meravigliosa – afferma l’insegnante Benedetta Omiccioli – Per me un grande esempio, ho imparato moltissimo lavorando con lui. Ma al di là della professionalità, era un uomo squisito, un vero signore. Venerdì scorso l’ultima riunione. Sapevamo che era tornato a casa dopo un periodo di degenza e speravamo che si fosse ripreso, invece non era così».
© RIPRODUZIONE RISERVATA