Influenza, al pronto soccorso stress test aspettando il picco

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Venerdì 18 Gennaio 2019, 05:04
LA SALUTE
PESARO In aumento negli ultimi giorni i ricoveri ospedalieri per i casi di influenza. A dirlo è il primario dei punti di emergenza Marche Nord, Stefano Loffreda: «Il periodo più critico in cui dovremo fronteggiare l'emergenza va proprio dalla seconda metà di gennaio alla prima decade di febbraio. Monitoriamo le situazioni e gli accessi caso per caso e dovremo capire se l'andamento del virus seguirà la media degli ultimi dieci anni, oppure se si confermerà meno aggressivo rispetto all'inverno scorso».
La tendenza
«Ad oggi registriamo prosegue il dirigente una sessantina di accessi in più fra i due pronto soccorso del San Salvatore e del Santa Croce. In aumento anche i soggetti oltre i 70 anni che hanno la necessità di un ricovero ospedaliero legato soprattutto a patologie croniche che vengono acuite da crisi respiratorie. I reparti che attualmente registrano più ricoveri, e che in alcuni casi si trovano anche in difficoltà di gestione, sono Medicina, Medicina d'urgenza, Pneumologia e Malattie infettive. Se il picco dovesse arrivare la situazione dei nostri punti di accesso è destinata a modificarsi rapidamente. Tanto a Pesaro quanto a Fano potrebbero verificarsi situazioni di intasamento dei punti di accesso con un inevitabile allungamento dei tempi di attesa. Un problema generalizzato. All'interno dei punti di emergenza ci si trova a gestire personale che fra la normale attività del Pronto soccorso e l'attività in aumento, fa turni distribuiti su più ore o continuativi. La macchina regge per ora, ma la carenza di personale medico adeguato, soprattutto in periodi di crisi epidemiologica, è un problema di sanità nazionale e da affrontare su più livelli. A Pesaro, per esempio, si lavora in una situazione dove il personale ha arretrati di ferie e permessi, anche importanti».
Dati positivi
C'è comunque da sottolineare, fa notare lo stesso Loffreda, che fino a questo momento il virus influenzale ha avuto un andamento meno virulento: «E' aumentata la percentuale di anziani che si sono vaccinati e questo è sicuramente positivo, limitando di fatto il manifestarsi di complicanze ben più gravi. Lo scorso anno invece l'influenza ha colpito in modo davvero emergenziale il nostro territorio, e ci siamo trovati spesso in condizioni critiche da affrontare».
Un trend confermato anche dai primi dati resi disponibili da Asur, Area Vasta 1 e diffusi dal servizio Epidemiologico. Sale in modo graduale infatti la percentuale di copertura del vaccino monitorato sulla base dei casi di influenza registrati dopo l'inizio della campagna. Rispetto alla scorsa stagione invernale 2017-2018 aumenta la percentuale di over 65 che si sono vaccinati. E dall'Ordine dei medici arriva l'appello a vaccinarsi rivolto anche a quei soggetti di fasce d'età diverse che soffrono di patologie croniche. C'è comunque un divario sostanziale fra i poliambulatori di Pesaro e Fano perchè le richieste sono differenti. Nella città della Fortuna per esempio i medici hanno sollecitato al servizio farmaceutico più dosi necessarie a coprire le richieste dei pazienti.
Raggio d'azione
«Finora la copertura vaccinale è piuttosto buona spiega il dirigente del servizio Epidemiologico, Marco Pompili rispetto alla stagione invernale 2017-2018 notiamo una richiesta più alta di pazienti anziani, la percentuale degli over 65 si è progressivamente innalzata. Se lo scorso anno alla prima decade di gennaio, avevamo una copertura del 54 per cento quest'anno arriveremo a coprire il 57/58 per cento della popolazione più a rischio, in fascia gratuita e tutelata dal servizio sanitario nazionale. Più in generale, dall'inizio della campagna anti influenzale ad oggi, l'incidenza è pari a 4,67 casi ogni mille assistiti. Per il momento sono stati colpiti maggiormente i bambini sotto i 5 anni, dove si osserva un'incidenza di 10 casi ogni mille bambini, ma questo dato è migliorato rispetto ai 12 casi ogni mille assistiti della passata stagione, segno anche di una migliore copertura».
Medici e pazienti
Per Paolo Maria Battistini, presidente dell'Ordine dei medici, «la campagna quest'anno è stata più capillare e con risultati migliori rispetto al 2017/2018. Le ultime vaccinazioni residue le abbiamo chiuse intorno alla prima settimana di gennaio. Ci sono state comunque differenze fra Pesaro e Fano. Per quanto riguarda il poliambulatorio di Fano, per esempio, siamo stati costretti a richiedere già prima della pausa natalizia dosi in più al servizio farmaceutico, almeno un centinaio. A Pesaro invece le quantità distribuite sono state sufficienti». Alcuni medici di base chiedono comunque una continua e migliore sensibilizzazione della campagna vaccinale in età adulta anche per la fascia dei cinquantenni o per chi ha bambini piccoli ed è in età lavorativa.
Letizia Francesconi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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