Traviata non tradisce mai un pienone allo Sferisterio

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Lunedì 23 Luglio 2018, 05:04
IL FESTIVAL
MACERATA Passano gli anni, anche i decenni, na la Traviata di Josef Svoboda non stanca di suscitare ammirazione, stupore e fila al botteghino. Così anche ieri per la prima dell'opera verdiana, numeri da tutto esaurito nonostante le bombe d'acqua sparse nel pomeriggio lungo la costa. Nuvoloni neri si sono affacciati in Arena anche all'inizio dello spettacolo ma la magia dello spettacolo ideato dal maestro ceco è tale da aver indotto anche il tempo ad assistere senza interferire almeno all'inizio.
La garanzia del successo
Pubblico delle grandi occasioni per la Traviata allestita in Arena per la prima volta nel lontano 1992, presenze internazionali ed arrivi appositi per l'evento musicale che ha riempito lo Sferisterio ed anche le sue casse, «a conferma che il pubblico dello Sferisterio ama l'opera lirica e i titoli popolari in particolare» come ama ripetere il presidente della Provincia Antonio Pettinari, presente anche ieri . C'erano il sindaco di Macerata Romano Carancini, il direttore dell'Asur Alessandro Maccioni, il presidente dell'Istao Pietro Marcolini, il rettore di Unimc Francesco Adornato, il prorettore di Camerino Graziano Leoni, il candidato sindaco in (doppio) pectore Maurizio Mosca, il direttore di Symbola Fabio Renzi, il presidente del Rotary Stefano Quarchioni ed una serie di imprenditori da Alfio Caccamo a Giovanni Fermani passando per Giampiero Vico, Barbara Cacciolari e Nello Storani. Tempo incerto ed avvio quasi in orario onde evitare sorprese e godersi lo spettacolo degli specchi che infine portano il pubblico ad essere protagonista sul palco in una sorta di selfie antelitteram. Non c'è più il maestro Svoboda,a firmare lo spettacolo ma il suo assistente di allora formatosi alla scuola del Piccolo, Henning Brockhaus. La sorpresa del pubblico in Arena è la stessa di allora, un'idea tanto semplice quanto rivoluzionaria. Senza ruspe e senza piscine. Ultimata la serie delle prime, la stagione proseguirà da venerdì prossimo con le repliche e un occhio attento al botteghino. Perchè La Traviata è La Traviata e il resto è da discutere, per dirla con Pettinari.
Luca Patrassi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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