Il primato negativo: a Macerata un infortunio su tre della regione

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Lunedì 15 Ottobre 2018, 05:04
L'ALLARME
MACERATA Sempre più giovani vittime di incidenti sul lavoro. Macerata guida anche la classifica regionale degli infortuni mortali e delle malattie professionali. È questa la punta dell'iceberg del focus offerto da Anmil che rileva come tra gli under 35, dal 2015, la crescita degli infortuni segna un +2,2%. Un segnale di come la precarietà incida anche in termini di sicurezza, al quale, secondo l'associazione, è necessario rispondere con nuove misure legate alla prevenzione e alla formazioni. È questo il tema trainante della 68esima Giornata per le vittime degli incidenti sul lavoro che si è svolta ieri a San Francesco .
Il corteo
L'evento si è aperto con il corteo guidato dalle autorità civili e militari che ha omaggiato il monumento alle vittime sul lavoro lungo via Prezzolini. Al fianco del presidente di Anmil Macerata, Silvano Mercuri, il sindaco di Macerata Romano Carancini, il viceprefetto Aurora Monaldi e il maggiore dell'Arma Luigi Ingrosso. Durante la conferenza che ha chiuso la mattinata, il commiato ha lasciato spazio all'analisi dei numeri rilevati tra i primi otto mesi dell'anno passato e quelli del 2018. Fattori che hanno consentito di offrire una panoramica generale e alcuni chiarimenti sugli interventi in corso. Ben 2.455 gli infortuni totali denunciati a Macerata nel 2018 (+1,6%); contro i 12.253 nelle Marche e i 419.400 in Italia.
Il confronto
A confrontare i dati è stato il direttore Inail di Macerata Giuseppe Maria Mariotti. «Al 30 settembre contiamo oltre 23mila unità prodotti assicurate - ha spiegato -, un contesto ampio che nel Maceratese ha una sua peculiarità su cui riflettere: l'incidenza delle malattie professionali, infatti, è pari al 28% di tutta la regione Marche (1.041 nel 2018)». Rispetto ai casi di infortunio mortale, nell'anno in corso sono stati registrati 4 decessi (11 nel 2016 e 4 nel 2017, ndr) ma, come ricorda Mariotti, «anche un solo decesso è per le famiglie e per noi un dramma». Va sottolineato come vengano ricompresi gli eventi in itinere: «Si muore anche raggiungendo il posto di lavoro - ha affermato -, c'è bisogno di lavorare in sinergia con le forze dell'ordine perché non si può intervenire allo stesso modo sulla sicurezza stradale come su quella in azienda». I dati, tuttavia, non servirebbero se non fossero capaci di «aiutare a costruire una risposta» che Mariotti ha individuato in due categorie. «La nostra azione cerca di sostenere le aziende accompagnandole negli investimenti che possano favorire, ad esempio, uno sconto contributivo sul premio pagato nel caso di acquisto di macchinari innovati, dal punto di vista della sicurezza, e sulla formazione aggiuntiva - ha confermato -, nelle Marche sono stati stanziati in questo campo ben 9 milioni di euro, ma a questa risposta economica va affiancato anche il controllo sul riscontro atteso a livello infortunistico».
La situazione
In tutta Italia sono 250, inoltre, i milioni messi a disposizione per cinque assi di rischio: macchinari e impianti, riprogettazione dei cicli lavorativi, bonifica dell'amianto, interventi su micro e piccole imprese e agricoltura. Nel secondo caso, la possibilità di aiutare le imprese va intesa nel mantenimento del posto di lavoro della persona infortunata, attraverso iniziative che abbattano le barriere architettoniche fino a un massimo di 150 mila euro per progetto. «Il fenomeno degli infortuni esiste ed è gravoso - ha concluso Mariotti -, ma una nuova cultura e lavorare in rete sono imprescindibili». Aspetti che, nel suo intervento di saluto, il sindaco Carancini ha rimarcato, evidenziando «il dato preoccupante» riferito ai giovani e la necessità che cerimonie come quella di ieri sappiano «ricercare altre forme di contrasto e di lotta a questa tendenza».
La necessità
Anche per Carancini è evidente necessità di «una campagna che coinvolga gli studenti nelle scuole», in particolare quelli degli Istituti superiori. Dello stesso avviso il dirigente nazionale Gabriele Brachetta, giunto a Macerata in rappresentanza di tutto l'esecutivo Anmil, e la vice presidente maceratese Maria Pia Azzurro, facente parte anche del cda della Fondazione Sosteniamoli subito. «Il racconto di chi ha subito un infortunio incide molto sui giovani», ha aggiunto Brachetta; mentre per la Azzurro «la sicurezza è anche un fattore di competitività e di sviluppo». Al termine della cerimonia consegnati i brevetti Anmil ai nuovi infortunati andati in reddito tra il 2017 e i primi mesi del 2018: Enzo Marchionni, Maurizio Cappella, Claudio Corridoni, Fausto Marchegiani, Ilario Antinori, Giandomenico Lisi, Emanuela Fuffa, Rosilio Maccioni, Nicola Antonelli e Roberta Cipolletti.
Andrea Mozzoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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