Liste d’attesa, altri 13 milioni (ma non bastano per recuperare). La Regione Marche vara il Piano operativo 2024: ecco dove vanno le risorse

All’Ast 1 la fetta maggiore delle risorse. Prestazioni aggiuntive e più controlli per verificare la correttezza delle ricette

L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini parla dell’assetto del nuovo ospedale
L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini parla dell’assetto del nuovo ospedale
di Martina Marinangeli
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Sabato 3 Febbraio 2024, 01:50 - Ultimo aggiornamento: 4 Febbraio, 08:16

ANCONA Recupero delle liste d’attesa: atto II. La giunta ha varato lo scorso lunedì, su indicazione dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, il Piano operativo per il 2024, che cuba in totale 13.260.000 euro. Cifra destinata alle Marche dalla Legge di bilancio del Governo - in vigore dal 1° gennaio - che fissa il limite di spesa ad una quota non superiore allo 0,4% del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard per l’anno in corso. Tradotto in numeri, parliamo di 520 milioni di euro da suddividere per tutte le Regioni, e per le Marche viene stimata la quota dei 13,2 milioni di euro di cui sopra.  

Un tesoretto da dedicare al miglioramento delle liste di attesa per recuperare le prestazioni non erogate in era Covid. Si tratta della seconda tranche dopo i 9 milioni deliberati ad agosto 2023. Ma anche sommando i due stanziamenti, non si raggiunge una cifra adeguata a risolvere un problema andato fuori controllo in tutta Italia. Ragione per cui la Regione ha avviato un serrato confronto con il Governo nazionale per rimodulare i finanziamenti. O almeno per poter decidere in autonomia su quali progetti declinare le risorse. Ma in attesa che il Ministero della Salute si esprima, si procede con quello che si ha. «Al recupero delle prestazioni ambulatoriali e ospedaliere si è ritenuto opportuno dedicare l’intera quota dello 0,4% del livello di finanziamento indistinto del fabbisogno sanitario nazionale standard di competenza dello Stato per l'anno 2024», si legge nel Piano operativo regionale.

I capitoli

Nello specifico, alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e a quelle diagnostiche andranno 8.614.291 euro, mentre per il recupero degli interventi chirurgici sono previsti 4.645.708 euro. «Le risorse destinate al recupero delle prestazioni ambulatoriali - specifica il documento - possono essere impiegate anche per eventuali criticità che si dovessero riscontrare in corso d’anno per la garanzia delle coperture degli screening oncologici». Una voce fondamentale, anche in un’ottica di prevenzione, che negli ultimi anni ha visto le Marche molto al di sotto della media nazionale in termini di prestazioni recuperate. E dunque ora si cerca di invertire il trend, potenziando questo segmento. L’Ast 1 di Pesaro Urbino si accaparra la fetta maggiore di risorse pari a 2.937.026 euro, seguita a breve distanza dall’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette con 2.309.453 euro. L’Inrca è invece la struttura che ne intercetta meno (1.277.971 euro). Per raggiungere l’obiettivo del recupero delle prestazioni saltate, il Piano prevede una serie di azioni strategiche e attività di ottimizzazione. Tra queste, «la riorganizzazione del sistema agende» per garantire una maggior rispondenza tra la domanda e l’offerta, la «presa in carico della richiesta», con ricollocazione degli appuntamenti nei tempi previsti dalla priorità prescritta e il monitoraggio per la corretta erogazione delle prescrizioni.

Le misure

Ogni azienda declinerà poi nella pratica queste linee guida. I 9 milioni erogato lo scorso agosto erano stati tradotti, tra le altre cose, in programmi di prestazioni aggiuntive, committenza al privato accreditato, ricorso alla telemedicina per le visite di controllo, assunzioni e ricollocazioni del personale (nel rispetto dei tetti di spesa) e incremento del monte ore dell'assistenza specialistica ambulatoriale convenzionata interna alle aziende. Un Piano a 360 gradi, come lo è anche quello deliberato lo scorso lunedì, ma finché le risorse non corrispondono ai fabbisogni, sarà difficile risolvere il problema.